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20 aprile 2024

Vittorio Veneto

"Niente cure a mio figlio, ci pensa Allah"

12enne in ospedale: il padre rifiuta farmaci e medici

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TARZO - Niente medici donne e, soprattutto, niente cure: a quelle, ci pensa Allah. Potrebbe finire in Tribunale la vicenda che vede protagonista un ragazzino di 12 anni, italiano, figlio di nordafricani di regione islamica, che potrebbe non riceve le cure di cui necessita in quanto il padre, per motivi religiosi, sta cercando di impedire ai medici di intervenire.

 

Succede a Tarzo, dove la famiglia vive e dove il ragazzino è cresciuto. A prendere a cuore e denunciare la situazione è il sindaco Gianangelo Bof. Il primo cittadino, dopo essere venuto a conoscenza della situazione, ha annunciato che si farà carico del problema, intervenendo personalmente per far sì che il piccolo paziente abbia le cure che gli servono. E che merita.

 

Il 12enne è stato di recente ricoverato in un ospedale della zona e il padre si è messo contro i medici: osservante della religione islamica, per l'uomo il destino del figlio deve essere affidato alla provvidenza di Allah e non alla medicina, ai farmaci, ai medici.

 

Non è il primo caso, in Italia e nella sinistra Piave, in cui convinzioni religiose di immigrati si scontrano la cultura italiana, e con la scienza. In questo caso c'è di mezzo la salute di un ragazzino: medici, servizi sociali e sindaco non vogliono lasciare che convinzioni religiose mettano a repentaglio la vita del 12enne. Se non si trova una soluzione, Bof è pronto a coinvolgere il Tribunale dei minori.

 


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