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28 marzo 2024

Treviso

"Niente acqua al paziente", post su Facebook contro l'Usl 9

"Mai negata l'acqua", l'azienda ospedaliera minaccia di querelare l’autore del post

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TREVISO - Un post su Facebook in cui un paziente denuncia un disservizio da parte dell’Usl9 e immediatamente scatta la smentita dell’azienda ospedaliera. Tutto parte il 29 settembre quando un utente racconta attraverso il social network di aver “chiesto ad un’infermiera una bottiglia d’acqua per un paziente amico ricoverato all’Ospedale Cà Foncello ed in risposta si sarebbe sentito dire: “Diamo l’acqua solo al mattino ed alla sera”, invitandolo a rifornirsi da solo presso il distributore. Ma l’Usl9 smentisce l’accaduto e minaccia querela per quando riportato.

“A fronte della diffusione di un simile messaggio - scrive l’azienda ospedaliera in una nota - il direttore generale Francesco Benazzi ha annunciato di voler tutelare l’immagine dell’Azienda e del suo personale in tutte le sedi più idonee”. “Dalle immediate verifiche interne su quanto è stato scritto, nessuno del personale sanitario ha ricordo di un simile episodio che, in ogni caso, non trova fondamento perché l’acqua su richiesta, fatte salve indicazioni cliniche contrarie, è sempre garantita ai pazienti”. “Risulta, quindi, impossibile quanto affermato dall’utente, se non considerandolo il frutto di un fraintendimento conseguente alla richiesta fatta senza precisare che si trattasse di una richiesta per un ricoverato.

 “E’ assurdo e profondamente offensivo questo post – incalza il direttore generale Benazzi – è talmente assurdo che lede la nostra immagine, la dignità e l’operato dei nostri operatori. L’acqua è sempre garantita ma non solo. In questi giorni, nello stesso reparto, il personale ha fatto una colletta per assicurare a un paziente un presidio sanitario per il quale non aveva soldi per comprarlo. Potrebbe trattarsi anche dello stesso paziente, per quanto ne sappiamo. E’ questo secondo l’utente del posti sarebbe l’ambiente dove si lesina su mezzo litro d’acqua? Abbiamo comunque aperto una verifica per capire se si poteva trattare di un malinteso ma non ci risulta niente. A questo punto ho il dovere di tutelare il lavoro che ogni giorno viene svolto nelle nostre strutture e intendo andare avanti. Una simile diffamazione non è ammissibile”.

E ieri sera sono apparse le scuse dell’autore del post, forse sorpreso della presa di posizione dell’Usl, che h ritirato le accuse: “Ho commesso un grave errore- ha scritto su Facebook -è ovvio che se io, non paziente, chiedo dell’acqua mi viene risposto di andare al distributore”.

 



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