"Nessuna irregolarità per le acque di Conegliano"
Piave Servizi spiega il "caso" del pozzo del Colnù
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CONEGLIANO - In merito al caso del pozzo del Colnù in via Calpena a Conegliano, dove il rapporto di prova parziale evidenziava il superamento dei limiti stabiliti per i “batteri coliformi a 37O C”, Piave Servizi ha reso noto di aver “mantenuto e continuato a mantenere alto il controllo della rete di Conegliano. Il pozzo di via Calpena era stato attivato per ovviare ai problemi tecnici avvenuti il 2 luglio alle strutture di approvvigionamento principali del comune, garantendo ai cittadini una fornitura adeguata; il pozzo è stato comunque soggetto a monitoraggi e verifiche di qualità continue e costanti, anche per quanto concerne le analisi microbiologiche.
Le analisi sulla rete acquedottistica ripetute nei giorni precedenti e successivi al 5 luglio non hanno evidenziato alcuna irregolarità; nessuna ordinanza era quindi necessaria, in quanto l'acqua era assolutamente conforme a tutti i parametri di sicurezza previsti per legge. Attualmente, il pozzo è inattivo perché risultano sufficienti le portate dei pozzi centrali, avendo incrementato la fornitura della rete societaria”.
Lo sforamento comunicato il 5 luglio è relativo ad un campione considerato non rappresentativo, perché non vi erano le condizioni ottimali per le analisi: le difformità fisiologiche sono state in seguito smentite e invalidate dai controlli effettuati. In questo modo Piave Servizi ha voluto rassicurare i coneglianesi riguardo alla potabilità, alla pulizia e alla sicurezza dell’acqua.