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20 aprile 2024

Treviso

Nella Marca 11mila trevigiani pronti a donare il midollo osseo

Solo il 63% dei pazienti trova un donatore compatibile, per questo sono in corso numerose iniziative per sensibilizzare sul tema

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Nella Marca 11mila trevigiani pronti a donare il midollo osseo

TREVISO - La Marca si conferma una provincia generosa con più di 11mila donatori ed il Veneto è la seconda regione italiana per il più alto numero, ma è necessario trovare nuovi iscritti affinché il “match” genetico possa essere possibile per tutti i pazienti in attesa di trapianto.

Solo il 63% dei pazienti che non ha un familiare compatibile, infatti, trova un donatore volontario: per questo sono in corso numerose iniziative, per sensibilizzare sul tema.

Fino al 25 settembre è in corso “Match It Now”, la prima settimana nazionale dedicata all’informazione e alla sensibilizzazione sulla donazione di midollo e cellule staminali emopoietiche, promossa da Centro Nazionale Sangue, Centro Nazionale Trapianti, Federazione Italiana Adoces (di cui l’associazione trevigiana Admor-Adoces fa parte) e Admo, e sono previsti oltre 150 eventi in tutta Italia: anche a Treviso è in corso un ricco programma, che dopo aver toccato Conegliano, Oderzo e Vittorio Veneto approda nel capoluogo. Treviso si conferma una provincia generosa e sensibile all’importanza della donazione di midollo e cellule staminali emopoietiche (di cui sono fonte anche il sangue cordonale e il sangue periferico): i donatori volontari trevigiani iscritti al Registro nazionale sono 11.2013, dei quali 10.190 sono donatori di midollo e 1.023 sono sacche di sangue cordonale donate da altrettante neomamme al momento della nascita del bambino.

 Ad oggi tra i donatori volontari di midollo 122 sono giunti al trapianto con altrettanti pazienti risultati compatibili, mentre delle donazioni di sangue cordonale presenti nella Banca del sangue cordonale di Treviso 18 sono state trapiantate. Midollo, sangue cordonale e sangue periferico, fonti preziose di cellule staminali emopoietiche, sono una risorsa vitale per i pazienti affetti da gravi malattie del sangue (leucemie, linfomi, mielomi, ecc.) per i quali si renda necessario il trapianto. I potenziali donatori di midollo osseo, ai quali gli appuntamenti di Admor-Adoces sono rivolti, devono avere un’età compresa tra i 18 e i 35 anni e godere di buona salute, per iscriversi al Registro nazionale Ibmdr è necessario che si rechino in un Centro donatori per la tipizzazione.

“La mancanza di riferimenti certi – spiega Alice Vendramin Bandiera, presidente di Admor-Adoces e referente nazionale del Programma sangue cordonale della Federazione Italiana Adoces - ha fatto esplodere in tutta Italia il fenomeno degli appelli alla donazione, promossi dai pazienti e dai familiari e rimbalzati poi, in maniera incontrollata attraverso i media e i social network. La pratica sempre più diffusa dell’appello pubblico, che crea clamore attorno al singolo caso ma non aiuta, è stata la molla che spinge ad una riflessione approfondita su tempistiche e modalità dell’informazione a pazienti e donatori. Ben venga dunque questa importante occasione informativa nazionale e speriamo che molte persone, in particolar modo i più giovani, possano entrare a far parte della grande fondamentale rete dei donatori”.

  “L’area trevigiana si mantiene su un numero di donazioni tra i più alti a livello nazionale in ogni ambito – sottolinea Francesco Benazzi, direttore generale dell’Azienda Ulss 9 -. Così è anche per il midollo osseo il cui centro trevigiano Donatori Adulti ha oltre 14.000 iscritti dalle province di Treviso e Belluno. Ma ancora più rilevante è il dato che un iscritto su 78 ha donato a fronte di una media nazionale di 1 su 120. Sono dati di una grande sensibilità da parte della popolazione, d’impegno delle associazioni e grande capacità professionale dei nostri professionisti e operatori. Ci auguriamo che una sempre maggiore informazione e sensibilizzazione favorisca il raggiungimento di nuovi traguardi”.

L’invito di Admor-Adoces intanto è stato raccolto da Alessandra Patelli, canoista originaria di Conegliano che con la compagna e amica Sara Bertolasi ha rappresentato l’Italia nella specialità del due senza alle Olimpiadi di Rio: l’atleta è testimonial dell’associazione trevigiana e presto procederà alla tipizzazione, per entrare a far parte della grande famiglia dei donatori volontari di midollo e cellule staminali emopoietiche. “Come nello sport anche nella vita è necessario essere in due, - ha ricordato - c’è bisogno di donare e di ricevere”.

 


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