TREVISO - Da sempre, in ogni elezione politica, in Italia, c'è un vento, che spira su tutta la penisola. Alle precedenti consultazioni toccò la palma del vincitore a Silvio Berlusconi, generando il berlusconismo, e alla Lega Nord con il già mitico e congedato Umberto Bossi. Questa volta è toccato a Beppe Grillo e al suo Movimento 5 Stelle. La sua campagna elettorale all'insegna dello tsunami, un termine che viene dall'Asia orientale e porta con sé gravi fenomeni naturali, ha prodotto un terremoto politico, per cui nulla sarà come prima. Ecco perchè è nata la terza repubblica.

Politicamente questa è la novità che le elezioni politiche consegnano alla storia d'Italia. Tutti i fenomeni storici fotografano la realtà, mettendo in luce, soprattutto all'inizio, alcuni aspetti, mentre la gran parte di essa è tutta da scoprire. Una particina, è affidata alla lista Scelta Civica di Monti. Tra le forze storiche mantengono un ruolo sia il Pdl che il Pd, ma con ruoli diversi nei palazzi della politica. Nonostante la grande corsa dell'ultimo miglio di Berlusconi, quella legge elettorale ossia il porcellum, da lui fortemente voluta e mantenuta anche per questa tornata elettorale, si è vendicata del suo inventore, quasi un parricidio.

A fronte di -0,4% rispetto al PD, l'armata di Berlusconi a Montecitorio, sede della Camera dei Deputati, si è assottigliata a circa un terzo. Al centro-destra sono andati 124 deputati, mentre all'antagonista di sempre, ossia il PD, che ha goduto del premio di maggioranza, sono andati 340 deputati; agli altri: 108 a Grillo, 45 a Monti, un risultato molto modesto rispetto alle aspettative. Altra storia al Senato, dove il premio di maggioranza è assegnato a livello regionale, in funzione della popolazione ivi residente, e non a livello nazionale, come capita per la Camera dei Deputati. Le regioni hanno dato questo risultato: 11 al Pd, 7 al Pdl. Sulla base di queste regole, il Senato della Repubblica avrà quattro poli: PD ( 119 seggi), PDL( 117), M5S (54) e Lista Civica( 18), ( ancora da assegnare i 6 senatori eletti all' estero!), con numeri tali che, per avere una maggioranza stabile o ballerina, sarà necessaria un'alleanza, magari contingente e di volta in volta sui singoli provvedimenti.

Da qui nasce immediatamente il dato che, secondo i vecchi canoni della politica italiana, il Senato sarebbe ingovernabile!.Ma la realtà sociale, come ogni vita, sicuramente si adatterà a questa nuova condizione. Questo solo, possiamo dire oggi, per parafrasare Eugenio Montale. L' incognita dei tanti nuovi eletti grillini, in genere sconosciuti, non permette di rappresentare gli scenari futuri credibili. Un dato sembra opportuno sottolineare, se può essere una spia del futuro che verrà. In Sicilia, la maggioranza relativa aggregatasi intorno al Governatore Crocetta del PD è riuscita a muoversi senza problemi con la collaborazione fattiva dei grillini di M5S.

A conclusione, però, è opportuno dare riscontro a livello di nostro territorio. Nel Veneto, al Senato ha vinto la coalizione di centro-destra, a cui sono andati 14 seggi ( 9 al PDL e 5 alla Lega), mentre i rimanenti 10 seggi sono stati distribuiti in questo modo: 4 al PD, 4 al M5S e 2 alla Lista Civica Monti. La grande sconfitta è risultata la Lega Nord, che si è fermata al 10%, rispetto al 36% delle ultime elezioni regionali. Lo stesso calo si è registrato anche nella Provincia di Treviso. E' probabile che ci siano effetti in tempi brevi, anche nelle Istituzioni territoriali, da loro guidate. La guerra intestina, già scoppiata prima delle elezioni, sicuramente è destinata a deflagrare maggiormente.

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