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25 aprile 2024

Treviso

Museo Bailo, nuovo gioiello della città

Dopo 12 anni riapre lo storico museo cittadino, in migliaia al taglio del nastro con il ministro Franceschini

| Isabella Loschi |

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| Isabella Loschi |

Museo Bailo, nuovo gioiello della città

TREVISO - Il Bailo torna ad essere la culla della grande arte trevigiana del 900. Dopo 12 anni ieri il museo Luigi Bailo di Borgo Cavour è stato riconsegnato alla città e ai trevigiani. Migliaia le persone presenti ieri sera al taglio del nastro e tanti gli occhi emozionati. Il sindaco Giovanni Manildo parla di “giorno di festa” e “grande emozione, con le collezioni Arturo Martini, Gino Rossi, Luigi Serena, Giovanni Apollonio, Guglielmo e Beppe Ciardi che hanno donato la memoria e l’identita della città.

Il nuovo museo Bailo, con le sue 340 opere, i suoi 1.680 metri quadrati e una facciata che ricorda i grandi musei europei, ha portato un’aria nuova in città. Ma con la cultura si mangia? “Con la cultura i innanzitutto si respira meglio - ha detto il sindaco Manildo - cambi l’aria e vedi le cose con entusiasmo diverso e una prospettiva diversa, non solo personale, ma anche per la possibilità di indotto economico che si può creare, quindi con la cultura si mangia e si respira”.

Con il Bailo, Santa Caterina e Cà dei Carraresi riparte la “rinascita culturale di Treviso”. E il ministro alla Cultura Dario Franceschini, a Treviso per l’inaugurazione, plaude all’operato dell’amministrazione: "Quando apre un museo è sempre un giorno di festa, soprattutto in un momento in cui il sistema museale italiano è al centro di una riforma". “Sulla cultura si deve investire, e bene fa Treviso, questa è la strada giusta. Sbagliato tagliare sulla cultura, è il settore del futuro”.

Il ministro ricorda l’art bonus, l’incentivo fiscale che consente un'abbattimento della tassazione a favore dei privati che abbiano investito capitali propri nel recupero e nella valorizzazione di opere d'arte: “L’abbiamo fissato nella legge di stabilità al 65% ed ha già portato grandi frutti  in poco tempo. Dal 2014, anno di entrata in vigore del provvedimento - ha precisato - sono entrati circa 35 milioni da parte di 800 donatori”.

L’applauso al taglio del nastro ed ecco i primi visitatori entrare nel nuovo museo Bailo. Il direttore dei Musei Civici Emilio Lippi accompagna il ministro Franceschini, consiglieri e cittadini nel primo tour espositivo lungo le grandi sale e chiostri allestiti con i capolavori dei maestri Martini e Rossi. L'occhio del visitatore cade subito su “Adamo ed Eva”, la scultura in pietra posizionata al centro del primo chiostro, è il simbolo di una manifestazione d’amore della città. Nel 1990 furono tanti i cittadini che con scuole, aziende, banche e istituzioni sottoscrissero una colletta per acquistare la scultura dalla famiglia Ottolenghi. Rientrati dal chiostro troviamo ad attenderci la “Venere dei porti” , in terracotta,è una delle sculture più rappresentativa dell'intero arco artistico di Martini. L’ opera rappresenta una prostituta in attesa sul molo. La Venere dei porti presenta un corpo modellato in argilla. Tra le opere più significative “La Pisana”, il celebre e perfetto bronzo che raffigura l’unica donna che Martini ha veramente amato nella sua vita. Per scoprire tutte le opere e gli splendidi restauri oggi e domani, dalle 10 alle 19, l’ingresso al museo è gratuito.

 


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Isabella Loschi

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