Fuori da una discoteca, qualche giorno fa, una ragazza viene avvicinata da un extracomunitario che, condottala in un luogo poco affollato, la violenta per ore. Il fatto, sconcertante, ha spinto ieri il presidente della provincia Muraro a un duro intervento contro quella che ha chiamato la "tolleranza pelosa" da parte di certi intellettuali che devono - a suo dire - liberarsi da slogan antirazzisti e assumersi le loro responsabilità. Secondo Muraro "è inaccettabile che ormai la nostra gente, e soprattutto i più deboli, vivano nel terrore chiudendosi dalle otto di sera in casa con allarmi e portoncini blindati quando, invece, fino a pochi anni fa c’era l’abitudine di dormire con le finestre e le porte aperte d’estate.
Vi sono ormai paesi nella nostra Marca Trevigiana ove le piazze, luoghi storici d’incontri, sono deserte perché la gente è intimidita." Per il presidente provinciale dunque l'emergenza crimine c'è. E ha una "nazionalità" diversa da quella di marca.