Mura della città come ponte per unire
Sabato il convengo per riflettere sul significato di muro oltre la barriera e discutere sul futuro della cinta muraria
| Isabella Loschi |
TREVISO - Dal concetto di mura utilizzate per difendersi e proteggere la città, ad una nuova visione di mura come ponte per unire e non come barriera per dividere. Son questi i temi che saranno affrontati sabato nel corso del convegno “Treviso città murata. Quale futuro?”, che dalle 14.30 delineerà strategie e prospettive del capoluogo all’auditorium di Santa Caterina. Dopo 500 giorni di festeggiamenti e celebrazioni del cinquecentenario anniversario delle mura della città che hanno coinvolto istituzioni, scuole, associazioni e moltissimi cittadini, i riflettori s’accendono sul futuro.
“Vogliamo salire sopra i Bastioni per esplorare la questione mura non dal solo versante architettonico e artistico,ma da quello in cui si riflette il senso stesso dell’esistenza di questa struttura e capire il destino della città - spiega l’assessore alla Cultura, Luciano Franchin.
Il convegno si unisce alla mostra a Palazzo dei Trecento, inaugurata il 4 novembre e aperta fino a domenica 26: foto, cartoline postali illustrate, progetti architettonici. Nel mentre, le nuove rotte di Treviso saranno tracciate nell’incontro di Santa Caterina, che spazierà dalla filosofia all’urbanistica, toccando il sempre delicato tema della tutela del patrimonio.