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29 marzo 2024

Valdobbiadene Pieve di Soligo

Mostra internazionale di Sound Art "Silenzi d’alberi".

ispirata ad Andrea Zanzotto

| Pietro Panzarino - Vicedirettore |

immagine dell'autore

| Pietro Panzarino - Vicedirettore |

Mostra internazionale di Sound Art

PIEVE DI SOLIGO - Fervono i preparativi per una mostra, di grande respiro culturale, con valenza internazionale, che sarà inaugurata domenica 14 maggio alle ore18,30, a Villa Brandolini.

L'evento ha avuto una lunga preparazione ed è inserita nel percorso culturale avviato dall'Amministrazione Comunale.

 

Ne abbiamo parlato con il sindaco Stefano Soldan e le due curatrici, (in foto) Sonia Belfiore e Lucia Longhi.

Belfiore si è laureata in Storia dell’arte a Padova, ha frequentato il Corso per Curatori a Venezia, dove ha curato, l’anno scorso, la mostra “Percezione Instabile”; inoltre ha collaborato con alcuni artisti nella preparazione di mostre, di cui una inclusa nella Biennale di Venezia ed è fondatrice dell’Associazione Culturale Ivy Lab.

Longhi, laureata in Storia dell’arte a Venezia, lavora come contributing editor per due riviste d’arte, precedentemente ha scritto anche per Flash Art; ha un’esperienza professionale come assistente di galleria (Galerie Mazzoli, Berlino, unica galleria di sound art in Italia); in passato ha co-curato il Toolkit Festival, Festival di Arte Interattiva di Venezia e ha collaborato con artisti per la realizzazione di progetti artistici.

 

Sindaco Soldan, come è nato il progetto?

L'attuale Amministrazione comunale di Pieve di Soligo, in questo triennio ha intrapreso un percorso di promozione delle arti non del tutto scontato. Il tutto parte dalla consapevolezza che apparteniamo geograficamente e culturalmente ad una grande Nazione che è ammirata e contraddistinta nel mondo per la sua capacità di essere unica e superiore. Da questi presupposti e nell'intravedere nell'avanguardia la storia del nostro domani, abbiamo sempre promosso mostre d'arte anche non convenzionali, affidando, come in questo caso, l'incarico di realizzare mostre a giovani studenti, perché ci piace pensare che i giovani di oggi possono essere i maestri di domani. L'idea di coinvolgere Sonia e Lucia in questa impresa è nata nel 2016, da un primo incontro, in considerazione di una loro precedente mostra. Approfitto per esprimere un grazie particolare alle curatrici e a tutti gli sponsor per il prezioso aiuto oltre che al personale dell'ufficio cultura e della villa Brandolini.

 

Ci parli dell' humus, in cui si colloca questa iniziativa...

La mostra si inserisce in un programma pluriennale di promozioni delle avanguardie e dei nuovi talenti unitamente a proporre mostre su maestri storici della pittura veneta e nella promozione di artisti locali. Una precedente mostra di questo percorso è stata "Visione analitica" curata da Claudio Cerritelli e Sergio Zompetti.

 

Sono stati dati degli imput alle curatrici?

No! è stata data loro la massima libertà.

 

C'è un catalogo?

Si.

 

Questa l'intervista con le curatrici:

1. È la prima volta che collaborate insieme per curare la mostra?

Si, ma certamente non sarà l’ultima, perché abbiamo scoperto di essere molto in sintonia, sia umanamente che professionalmente. Si può dire che è la nostra passione per la sound art che ci ha fatte incontrare, circa un anno fa. Il catalogo è stato interamente curato e scritto da noi curatrici, incluso il progetto grafico. L’immagine di comunicazione, invece, è un’idea di Sara d’Annunzio.

 

2. Da quanto tempo state lavorando per l'esposizione?

Circa un anno fa abbiamo ricevuto dal Comune di Pieve di Soligo l'incarico di curare una mostra a villa Brandolini. Il desiderio del Sindaco era di realizzare una mostra di arte contemporanea innovativa, che avesse un respiro internazionale e un linguaggio accattivante, allo stesso tempo che non si allontanasse troppo dagli orizzonti culturali del territorio e che non fosse totalmente avulsa dalla città che la ospita. Abbiamo dunque realizzato un progetto che rispondesse a queste caratteristiche, proponendo un'esposizione di Sound Art, con un percorso ispirato ai versi del grande poeta Andrea Zanzotto, nativo di Pieve di Soligo. I primi mesi li abbiamo dedicati naturalmente allo studio, e, dopo aver ideato un concept di mostra, abbiamo selezionato i nomi e progettato un'esposizione che conta 11 artisti (tra cui grandi nomi a livello internazionale), specializzati nell'utilizzo del suono nelle opere d'arte.

 

3. La specificità/originalità di questa mostra…

La specificità di questa mostra sta nella pratica artistica che abbiamo deciso di esporre, la sound art. Abbiamo creato un percorso che indaga il rapporto dell’essere umano con la Natura attraverso il suono. La sound art, con le pratiche di registrazione, nonché indagine e riproduzione, dei suoni della natura e dei fenomeni naturali, si sposa perfettamente con il tema da noi scelto. Silenzi d’alberi vuole avvicinare il pubblico a questa espressione dell’arte, sottolineando l’importanza di un’esperienza uditiva che arricchisce e amplifica quella visiva. La sound art rientra tra i maggiori trend dell'arte contemporanea oggi: molti artisti creano opere che, sia in modo meccanico che digitale, accolgono il suono in esse. È tra le espressioni contemporanee più interessanti, ha un ottimo mercato e segue gli sviluppi della tecnologia digitale. Lucia ha avuto modo di approfondirla durante la sua esperienza professionale nella galleria d'arte a Berlino, che si occupa appunto di sound art (Galerie Mazzoli). Sonia ha dedicato la sua tesi di laurea proprio a questa branca dell’arte.

 

4. Il collegamento tra gli artisti e Andrea Zanzotto.

Il titolo della mostra è un verso tratto dalla poesia Serica dell’illustre poeta Andrea Zanzotto, nativo di Pieve di Soligo. Questa mostra guarda infatti alla sua poetica, spesso volta alla riflessione sul rapporto tra essere umano e natura. L’autore ricercava questo rapporto nel paesaggio, la cui essenza gli si rivelava non soltanto negli elementi visivi ma anche in quelli sonori. La comunicazione tra uomo e natura è risvegliata e riscoperta dunque attraverso il suono, capace di ricreare questa connessione intima e primordiale. Zanzotto sottolinea l’importanza del suono nel processo di riconnessione alla natura. Il poeta sostiene che nell’epoca moderna è sempre più difficile ricostruire il legame con la natura attraverso i suoi elementi tangibili. Per questo suggerisce la necessità di riabituarsi a udire il suo linguaggio. La contemplazione di un paesaggio singolo, visivo o sonoro, ha la capacità di far sentire l’uomo connesso alla natura tutta, e molte opere di Sound Art riescono a rendere questo processo. Quando l’individuo “entra nel paesaggio” (per usare le sue parole), fissa un momento di connessione vitale, si fonde in esso. Zanzotto scrisse, nel suo saggio Verso-dentro il paesaggio (1994): “Quando l’intesa affettiva [tra uomo e natura] è costante e profonda ecco che il mondo non è più uno spettacolo da ammirare, da contemplare passivamente, ma un’esperienza da vivere, e soprattutto da conoscere, proprio attraverso la pittura”. Questa mostra permette di conoscere il passo successivo, quello in cui l’uomo-artista esplora e rappresenta la natura non solo attraverso l’elemento visivo (la pittura), ma anche quello sonoro. Gli artisti quindi interpretano questo tema tramite sculture e installazioni che richiamano, o utilizzano direttamente, elementi della natura È un invito ad andare oltre le forme tangibili del paesaggio e udirne il linguaggio, che è il suono della natura.

 

5. Gli artisti presenti alla mostra.

Villa Brandolini ospiterà 11 artisti internazionali, accomunati nella loro pratica dall’utilizzo del suono, che nelle opere esposte riflettono sul proprio rapporto con la natura, intesa sia come paesaggio che come singolo elemento naturale. Christina Kubisch (Germania) appartiene alla prima generazione di sound artists, ha creato molte installazioni basate sull’induzione elettromagnetica. Anche Douglas Henderson (USA) è un illustre veterano della sound art e lavora principalmente con le proprietà cinetiche delle frequenze sonore. Roberto Pugliese, Michele Spanghero, Alessandro Sciaraffa e Matteo Nasini sono tra i più importanti nomi della sound art in Italia, vantano numerosi premi e mostre internazionali. Carlos Casas è un affermato sound artist e video maker spagnolo, noto per le sue registrazioni ambientali. Edgardo Rudnitzky è argentino, musicista e compositore, ha lavorato in importanti produzioni teatrali e cinematografiche. Donato Piccolo è un altro grandissimo nome in Italia, crea installazioni cinetiche e sonore. Tra i più recenti sperimentatori ci sono Tamara Repetto, italiana, e Adam Basanta, un giovane promettente sound artist canadese. Molti di loro hanno una formazione da musicisti o compositori, e tutti loro hanno fama internazionale e hanno esposto in importanti Biennali e mostre.

 

6. Le modalità con cui sono stati selezionati...

Poiché, come prima cosa, abbiamo deciso il tema della mostra, abbiamo soltanto successivamente fatto la selezione degli artisti. Tuttavia entrambe abbiamo un personale database, sempre in crescita, di nomi di artisti che seguiamo e monitoriamo nel nostro lavoro di curatrici. Per cui in realtà alcuni nomi li avevamo già in mente. Se i nomi dei veterani erano in un certo senso semplici da includere nel progetto, non è stato così facile invece individuare giovani artisti sound, perché la sound art è un’espressione artistica a cui ad oggi si approcciano ancora in pochi, questo perché sono necessarie conoscenze musicali e tecnologiche molto approfondite. Il nostro intento era di presentare una panoramica sulle varie tipologie di utilizzo del suono nell’arte, e quindi ognuno di questi artisti rappresenta una specifica declinazione di questa espressione artistica. Il criterio di presentazione è stato non solo tipologico ma anche generazionale: dai veterani fino ai più giovani sperimentatori, presenteremo opere che nell’insieme restituiscono una panoramica sulle diverse tipologie di utilizzo del suono nell’arte: field recording, data sonification, sound visualization, sculture cinetiche, induzione elettromagnetica, sculture interattive, trasduzione elettrica, forza cinetica delle onde sonore, suono randomizzato. Abbiamo attinto ai migliori nomi in Europa per la sound art, e ci siamo focalizzate su quegli artisti che hanno una particolare sensibilità verso gli elementi della natura.

pietro.panzarino@oggitreviso.it

 


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Pietro Panzarino - Vicedirettore

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