Mose, Orsoni è libero e torna al lavoro
VENEZIA - Sono stati revocati questa mattina dal gip gli arresti domiciliari al sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, che torna quindi in libertà, pur restando indagato nell'ambito dell'inchiesta sul Mose. Lo ha confermato all'ANSA l'avvocato difensore di Orsoni, Daniele Grasso, che aveva fatto istanza al gip Alberto Scaramuzza.
Secondo quanto si apprende, il giudice avrebbe ritenuto, anche dopo l'interrogatorio del sindaco, che non vi fossero più esigenze cautelari per Orsoni. Il sindaco di Venezia terrà in tarda mattinata una conferenza stampa a Ca' Farsetti. Orsoni era stato arrestato, e posto ai domiciliari, il 4 giugno scorso, assieme ad altre 34 persone nell'ambito dell'operazione della Gdf su presunte tangenti e finanziamenti illeciti collegati agli appalti del Mose.
Orsoni, che era ai domiciliari per finanziamento illecito ed è stato sospeso dalla carica secondo quanto prevede la legge, è uscito di casa poco prima delle 11.30 ed è salito in motoscafo, per raggiungere Ca' Farsetti, sede del Municipio. Secondo l'ipotesi accusatoria accolta dal Gip in sede di ordinanza, Orsoni avrebbe ricevuto fondi non dichiarati per la sua campagna elettorale per le amministrative del 2010. Di questi finanziamenti parla nei suoi interrogatori Giovanni Mazzacurati, allora presidente del Consorzio Venezia Nuova.
"Non mi sono proposto io come sindaco ma mi è stato chiesto dalle segreterie dei partiti e dal mio predecessore. Mi era stato chiesto in altre occasione e avevo rifiutato questa volta ho ceduto ed evidentemente ho sbagliato nel farlo", ha detto Orsoni nel corso della conferenza stampa tenutasi questa mattina. "Mi addolora di più in questa vicenda - ha aggiunto - l'aver visto quanti hanno preso le distanze da me". Orsoni ha ribadito che la sua campagna elettorale è stata sostenuta dai partiti che l'appoggiavano e da questi aver avuto indicazione che il suo avversario, Renato Brunetta, "aveva grandi disponibilità e che bisognava fare una campagna altrettanto imponente". "Mi era stato suggerito - ha concluso - di cercare di avere maggiori finanziamenti, per i quali ho dato incarico al mio mandatario al quale non ho chiesto conto sui fondi raccolti".
Il sindaco di Venezia è tornato subito al lavoro e tra i primi atti la convocazione per oggi pomeriggio di una riunione di giunta e un incontro con tutti i gruppi consiliari. Dalle finestre del suo studio Orsoni ha potuto vedere la propria casa, dove è stato per una settimana senza possibilità di uscita, e il pennone con il gonfalone di San Marco rimesso oggi dopo che era stato tolto mentre era ai domiciliari.