CASTELFRANCO – Era stato sindaco, preside, era padre di uno dei violoncellisti più noti al mondo.

Bruno Brunello, morto ieri all’età di 82 anni nella sua abitazione di viale Italia, è uno che ha lasciato il segno a Castelfranco.

Nativo di Fonte, studiò giurisprudenza all’Università di Padova ed iniziò ad insegnare nel 1954 come professore di cultura generale ed educazione civica nei corsi per adulti del Consorzio provinciale per l’istruzione tecnica professionale di Treviso.

Poi arrivò a Castelfranco, all’istituto agrario “Sartor”, dove entrò con il ruolo di vice preside nel 1959. Nel 1966 divenne preside delle scuola e ci rimase per altri dieci anni. Dall’agrario all’istituto alberghiero “Maffioli”, dove ricoprì l’incarico di preside fino al 1996. Fece crescere la scuola come nessun’altro prima, creando anche la sede di Possagno, e poi l’Anpias (Associazione Nazionale Presidi Istituti Alberghieri Statali), di cui fu anche presidente.

Dopo la pensione, arrivata nel 1996, continuò sempre ad essere vicino alla scuola, collaborando a vari progetti ed offrendo il suo apporto a livello di consulenza. Nel 2000 fondò il Consorzio per lo sviluppo e la formazione delle nuove professioni, mentre l’anno dopo diede vita alla Rete nazionale degli Ipssar.

Fu sindaco di Castelfranco dal 1970 al 1978, periodo in cui realizzò, tra le altre cose, anche la mostra su Giorgione con Vittorio Sgarbi, in occasione dei 500 anni dalla nascita del pittore. E tante altre furono le iniziative da sindaco: diede vita a vari enti, tra cui il Ctm, l’Aias, Vita e Lavoro, il Consorzio del sistema bibliotecario di Castelfranco.

Negli anni fu un punto di riferimento per la Democrazia Cristiana a Castelfranco.

Nel 1998 il Presidente della Repubblica gli conferì pure la medaglia d’oro per l’impegno nella scuola, nella cultura e nell’arte. Il figlio Mario è uno dei violoncellisti più noti al mondo.

Oltre a lui lascia la moglie, Marisa, ed un altro figlio, Paolo.

I funerali saranno venerdì, alle 15, alla chiesa della Pieve.