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28 marzo 2024

Nord-Est

Migranti mal distribuiti: al Veneto ne spetterebbero 3.322 in più

I dati della Fondazione Moressa evidenza come le regioni del Sud siano "le più accoglienti"

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Migranti mal distribuiti: al Veneto ne spetterebbero 3.322 in più

VENEZIA - Il sistema italiano di accoglienza dei migranti, nonostante l'aumento dei posti Spras - portati a 20mila nel 2014 -, non sembra in grado di far fronte al grande numero di richieste "determinando una situazione di emergenza continua". Lo dice la Fondazione 'Leone Moressa', segnalando che gennaio 2015, con l'arrivo di 3.500 profughi, ha segnato un +63% sullo stesso mese 2014. C'e' inoltre disparità tra regioni, con la Sicilia che accoglie 9mila migranti in più di quanti le spetterebbero in base al numero della popolazione. Nell'isola, infatti, ricorda la Fondazione 'Moressa' sulla base dei dati del Ministero dell'Interno, sono presenti attualmente nelle varie strutture di accoglienza 14.878 migranti, il 22,7% del totale distribuito in Italia, ma di questi 9.379 sono in più rispetto alla presenza prevista per la Sicilia.

 

Al contrario, rileva lo studio, se si applicasse correttamente la ripartizione, riorganizzata nel luglio scorso dal Viminale, molte regioni dovrebbero accogliere un numero maggiore di profughi: in particolare la Lombardia (che dovrebbe averne 5.535 in più), il Veneto (3.322), ma anche il Piemonte (1.819), la Toscana (1.649) e l'Emilia Romagna (1.317).

Secondo l'analisi della fondazione veneta, invece, le regioni del Sud rimangono le più 'accoglienti': il Lazio - con il 13% del totale - ospita 2.411 migranti in più della quota spettante, la Calabria 1.897, la Puglia 1.576. Tornando ai dati complessivi degli sbarchi, desunti dall'Oim (l'organizzazione internazionale per le migrazioni), la fondazione 'Leone Moressa' sottolinea non solo il +63% nel confronto gennaio 2015-gennaio 2014 - 3.528 migranti contro i 2.171 - ma anche il fatto che l'incremento nel primo mese dell'anno è stato pari a 10 volte il dato del gennaio 2013 (217 sbarchi).

 

E' presto per fare stime sull'andamento annuale, ma il trend sembra dimostrare "che l'emergenza non è finita". Nel 2014 arrivarono sulle coste italiane oltre 170 mila profughi, più della somma dei tre anni precedenti e quasi il triplo del 2011, anno dell'emergenza Nord Africa.

 



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