MERCATO AGRICOLO: «NON FACCIAMO CONCORRENZA SLEALE»
L’assessore alle Attività Produttive del Comune di Montebelluna replica all’Ascom di Treviso
Montebelluna – Polemica sul mercato agricolo di Montebelluna, prima esperienza di questo tipo nella Marca Trevigiana. Prodotti a chilometri zero, direttamente dal produttore al consumatore. Attirano clientela ed evidentemente ne perdono i negozi tradizionali. Dall’Ascom di Treviso nei giorni scorsi sono partite delle considerazioni sulla nuova realtà montebellunese: si è parlato di “concorrenza sleale”. Non ci sta l’assessore alle Attività Produttive del Comune di Montebelluna, Tiziana Favero.
«Trovo davvero troppo impietosa l’analisi dell’Ascom di Treviso, che non rende proprio giustizia a quello che è e che sta diventando il mercato agricolo – afferma -. Mi riferisco ovviamente all’esperienza del nostro Comune che ha inaugurato questo tipo di iniziativa nella Marca, con davvero “ottimi frutti” e spargendo “preziosi semi”».
«Non è giusto parlare di concorrenza sleale – aggiunge -. Lo stesso ministro dell’agricoltura, Luca Zaia, ha affermato, rispetto a questa querelle, che queste formule di vendita e consumo non sono concorrenti. Concordo anche nella sua analisi quando parla di non generare una “guerra tra poveri”. Come assessore alle attività produttive, sono ben conscia della crisi galoppante che sta vivendo ora la nostra società dei consumi. Ma credo che le diverse formule e le diverse alternative debbano convivere tra di loro».
Il Mercato Agricolo di Montebelluna, del Montello e dei Colli Asolani – afferma ancora l’assessore del Comune di Montebelluna -, così come lo abbiamo pensato e sviluppato in collaborazione con tutte (e ripeto tutte) le associazioni di categoria agricole ha un suo disciplinare rigido e rigoroso. Invito quindi tutti a poterlo consultare all’interno del sito del Comune. Tale disciplinare, che tutte le aziende devono sottoscrivere, prevede che i prodotti esposti siano unicamente quelli prodotti dalla propria azienda. Sono previsti anche dei controlli rigorosi. Le stesse organizzazioni sindacali sono attentissime che gli espositori rispettino le regole, altrimenti ci sarebbe un danno anche per la loro immagine. Il fatto stesso che non ci siano presenti tutti i prodotti è una dimostrazione che non ci sono “furbetti” che comprano i prodotti al mercato ortofrutticolo e poi lo vendono al nostro mercato, come sembra accusare Ascom. Basta poi fare un giro tra le bancarelle per verificare come i prodotti siano freschi, a volte raccolti il giorno prima o, come mi è successo una volta, la mattina stessa. Una produttrice infatti una volta mi ha confermato di essere arrivata in ritardo per fermarsi a prendere i prodotti perché il giorno prima pioveva. Poi anche il fatto che le quantità non siano spesso eccessive garantisce che si tratta di una produzione locale ed artigianale».