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28 marzo 2024

Treviso

MAXI-EVASIONE, SI ALLARGA L’INDAGINE DELLA FINANZA

Almeno un centinaio le ditte che risulterebbero nella documentazione occultata dalla Jesse e dalla Zaccariotto

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MAXI-EVASIONE, SI ALLARGA L’INDAGINE DELLA FINANZA

TREVISO – Si allarga ad altre aziende l’indagine della Guardia di Finanza che ha portato alla denuncia dei titolari della Jesse di Francenigo e della Zaccariotto Cucine di Gaiarine.

Negli archivi segreti dov’era custodita la contabilità in nero c’è una sfilza di nomi di fornitori, clienti e prestatori d’opera su cui ora le Fiamme Gialle andranno a fare accertamenti.

Sarebbero almeno un centinaio, finora, le ditte coinvolte in un modo o nell’altro negli affari delle due aziende del settore del mobile accusate di una maxievasione fiscale da più di cento milioni. Ditte che rifornivano, oppure acquistavano, dalle due ditte in questione in nero.

Una galassia da scoprire e su cui ora la Finanza calerà la lente d’ingrandimento.

E non è escluso che ci possano essere delle ripercussioni pure sui dipendenti: 13 quelli trovati completamente in nero, mentre altri sarebbero riusciti a triplicare gli stipendi grazie al “fuori busta”.

TOMAT: RISCHIO ESTENSIONE PRATICHE NON ORTODOSSE

"Le imprese non ce la fanno più ed il rischio è di estendere pratiche non ortodosse". Il presidente di Confindustria Veneto, Andrea Tomat, ha commentato in questo modo l'indagine fiscale della Gdf che vede indagati per presunte frodi due importanti imprenditori del mobile del trevigiano.

"Da un lato - spiega Tomat - siamo in uno stato di diritto in cui tutti devono rispettare gli obblighi, compreso quello di pagare le tasse, quindi non va bene avere situazioni di illegalità".

"Ma il momento - ha proseguito - richiede anche un atteggiamento più compassato e meno spettacolarizzante. In questo momento vorremmo avere un fisco equo ed un carico fiscale distribuito su tutti, e così non è". "Molte di queste imposte sono letteralmente sprecate, rubate e buttate nel cestino. La circostanza non giustifica i comportamenti illegali ma così - aggiunge ancora il presidente degli industriali veneti - rischiamo davvero di avere una classe imprenditoriale molto demotivata e molto interessata a muoversi oggi da altre parti se l'obiettivo in Italia è la desertificazione".

"Le imprese - ha concluso Tomat - sono un bene sociale di tutti, e mantenere una forte coesione sociale è interesse di tutti".

 


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