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19 aprile 2024

Marinai al cinema

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Felix Tabarly | commenti | (21)

Carissimi,

oggi vorrei parlarvi di cinema. Lungi da me voler rubare il compito alla Signorina Silvia Albrizio, competente e splendida interprete del suo ruolo di critico cinematografico: non ne sarei all’altezza e soprattutto andrei contro i miei principi, che mi spingono a parlare solo di ciò che conosco.

In questo caso andrò un po’ fuori dalle mie competenze tradizionali e cercherò di dare alcune visioni di natura geopolitica, cercando di estrapolare la volontà statunitense nascosta dietro una serie di pellicole cinematografiche.

La riflessione che segue deriva dalla visione dell’ultimo film storico uscito nelle sale cinematografiche dal titolo “300 - alba di un impero”. Mi aspettavo il racconto della battaglia di Salamina e che vi fosse una rispondenza alla realtà storica delle guerre persiane, pur raccontando gli eventi con tecnologie e stili più vicini alle giovani generazioni, a similitudine di quanto fatto con i “300”, film del 2007. La realtà è stata ben diversa: ho trovato il film scadente, falso, incapace di trasmettere ciò che la battaglia navale di Salamina ha rappresentato nella storia della Grecia e dell’occidente. Mi sono domandato perché stravolgere così una storia tra le più belle mia vissute.
 

Mi aspettavo il racconto della battaglia di Salamina e che vi fosse una rispondenza alla realtà storica delle guerre persiane



Da qui sono andato indietro nel tempo sino al 2000, quando Ridley Scott diresse “Il Gladiatore”. Questo film testimonia la grandezza di Roma, ma non è la Roma che noi conosciamo, bensì New York, non l’impero romano ma l’impero statunitense. Gli amici di Massimo Decimo Meridio sono casualmente un uomo di pelle scura e un ispanico. Il messaggio che si poteva immaginare proveniente dal film era: gli Stati Uniti sono un Impero in cui tutti, afroamericani e ispanici, collaborano con la leadership caucasica nel controllo/dominio del mondo conosciuto.

Dopo un anno a settembre vi è l’attacco alle torri e nell’ottobre del 2001 gli Stati Uniti entrano in Afghanistan alla testa di una coalizione. Non passa che un anno e mezzo e gli Stati Uniti sono ancora una volta in Iraq. Nel primo semestre del 2004 escono due film: “Alexander” e “Troy”. Entrambi raccontano dei rari tentativi occidentali di conquistare l’Asia coronati da successo. Nel caso di “Troy” la validità storica è praticamente pari a zero, mentre “Alexander”, diretto da un valido regista, è più fedele alla verità storica.

Con questi film gli Stati Uniti dimostrano la loro volontà di conquista dell’Asia. In Asia ci sono infatti risorse indispensabili come gas e petrolio e soprattutto esiste una realtà economica in continua crescita. La Cina non può essere fermata e quindi è necessario contenere la sua espansione e ciò si può fare solo entrando all’interno del continente.
 

In Asia ci sono infatti risorse indispensabili come gas e petrolio e soprattutto esiste una realtà economica in continua crescita.


Dopo tanto entusiasmo si entra in una fase di critica all’amministrazione americana. Le bugie raccontate vengono scoperte e la realtà sul terreno non è così rosea come tutti si aspettavano. Al facile ingresso nelle ex repubbliche sovietiche del centro Asia, non è poi corrisposta una presenza priva di problemi, sia perché la stabilità dell’area è sempre comunque a rischio, sia perché la Russia si è riaffacciata con determinazione, erodendo potere ovunque vi fossero interessi russi da salvaguardare.

È anche il tempo di agire ovunque lungo la mezzaluna di contenimento/divisione tra Russia ed Europa; in Georgia (con i risultati che sappiamo tutti), nei paesi dell’Europa orientale, in Turchia. È necessario quindi difendere con forza la propria identità e visione strategica. Nel 2007 esce così i “300” un film che, raccontando della battaglia delle Termopili e del sacrificio di Leonida, vuole essere testimonianza di come non sia facile per nessuno avere il sopravvento sugli Stati Uniti e di come sia necessario fare quadrato e lottare per impedire l’avanzata dell’avversario. Da qui in avanti il silenzio. Bush viene quindi sostituito da Obama, che smantella tutto quanto di sbagliato Bush aveva costruito. Si trova invischiato suo malgrado in Libia, Tunisia, Egitto, Siria e ora in Ucraina.
 

Bush viene quindi sostituito da Obama, che smantella tutto quanto di sbagliato Bush aveva costruito. Si trova invischiato suo malgrado in Libia, Tunisia, Egitto, Siria e ora in Ucraina.


Ma le elezioni non sono poi così lontane (2016) e a marzo 2014 esce la continuazione dei “300” con la precisazione “l’alba di un impero”. Ma di quale impero si tratta: di quello ateniese o di una ripresa della volontà imperiale statunitense, messa da parte dall’amministrazione Obama, ma sempre auspicata da una grossa fetta della compagine repubblicana?

Nella realtà storica non raccontata nel film, i persiani sono gli invasori – i carnefici; gli ateniesi difendono la loro libertà – sono le vittime di un sopruso in quanto invasi. L’impero ateniese nato dalle guerre persiane svanì rapidamente a causa della successiva guerra civile detta del Peloponneso. La talassocrazia dominante la lega di Delo trasformò gli ateniesi da vittime in carnefici e ciò comportò lutti, morti, malattie e distruzione alla meravigliosa Atene. Accadrà la stessa cosa anche all’impero statunitense? I marinai greci, normalmente trattati come feccia da sopportare o ancora marmaglia navale (Platone dice infatti: “è preferibile la rinuncia alla potenza marittima che dover trattare con personaggi davvero spregevoli”) sono invece gli eroi della battaglia e affermano con spavalderia: “noi siamo la libertà e la democrazia”.
 

I marinai greci, normalmente trattati come feccia da sopportare o ancora marmaglia navale (Platone dice infatti: “è preferibile la rinuncia alla potenza marittima che dover trattare con personaggi davvero spregevoli”) sono invece gli eroi della battaglia e affermano con spavalderia: “noi siamo la libertà e la democrazia”.


Io marinaio da un lato dico che oggi giorno non è più tempo di imperi, ma di condivisione. Non è appropriandosi delle poche risorse rimaste, escludendo gli altri, che risolveremo i nostri problemi. Dall'altro non mi piace l'idea che la NATO, un'alleanza positiva nata da una reale esigenza di difendere l'occidente, rappresentato dall'Europa, rischi di tramutarsi in una forza di invasione divenendo carnefice con le conseguenze che già Atene ha sperimentato con il suo inutile imperialismo.

Come ho lottato in passato contro l’impero sovietico, oggi intendo strenuamente lottare contro qualsiasi impero voglia imporre la sua volontà sugli altri e, se necessario, combatterò con la stessa foga dei marinai greci a Salamina, perché anch’io sono pronto, come erano loro, a difendere la libertà e la democrazia della mia comunità contro chiunque la metta a rischio.

Alla prossima. Felix



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Bravo Felix, anziché stare a bruciarsi gli occhi e a trangugiar pop corn al cine (ma non bastavano la Albrizio e la Salvador, pure lei fa il SIGNOR CRITICO CINEMATOGRAFICO? forse è un modo per risolvere la disoccupazione...) corra lesto a Mosca. Colà giunto vada a tirar le orecchie al Putinovic Nuclearoskj ricordandogli che, come dice splendidamente lei, "non è più tempo di imperi ma di condivisione". Poi si trasferisca lesto in Ucraina. Lì il Putinovic Imperialoskj, dopo aver invaso la Crimea e naziolazzato (RUBATO) tutto il suo contenuto, pare stia ammassando truppe sui confini ovest della Ucraina e pare anche verso la Moldavia.

PS: Certo che un po' stona che un impavido come lei, "pronto a difendere la libertà e la democrazia della sua comunità" abbia il terrore di firmare un semplice blgo col suo nome e cognome !

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Caro dottore,
ma quale terrore, più nascondo la mia identità e più Lei si incuriosisce e mi legge. Sono un maestro del marketing......
Non sia nervoso se continuo a mettere in crisi le sue certezze, è per il suo bene.
Un caro saluto dall'imprendibile Felix.

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"ma non bastavano la Albrizio e la Salvador, pure lei fa il SIGNOR CRITICO CINEMATOGRAFICO? forse è un modo per risolvere la disoccupazione..."

Bastanzetti lei è un cafone.

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Punti di vista.

Buona giornata anche a lei.

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No, non sono punti di vista dato che, per quanto mi riguarda, non mi sono mai posta come critico cinematografico e dato che questo per me non è un lavoro.
Meglio informarsi, prima.

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CHIEDO SCUSA in modo inequivocabile e senza condizioni per il fraintendimento!
Avevo capito da quanto pubblicato sul suo blog e dintorni che lei possiede uno specifico titolo di studio che la qualifica come Critico Cinematografico e Televisivo. Professione per la quale nutro il massimo rispetto.

Proprio per questo, col consueto e frizzante buon gusto che sfugge sempre al buon Goran, intendevo ironizzare sulle recenti propensioni della Sigra Salvador e del Sig Felix ad atteggiarsi al ruolo professionale suddetto. Ruolo per il quale sono certo che essi NON posseggono alcun titolo specifico.

Buona giornata anche a lei.

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Non esiste un preciso titolo di studi che ti qualifica Critico Cinematografico. Esistono corsi di laurea incentrati sul cinema e, più in generale, sulle discipline per lo spettacolo (televisione, e co.). Io possiedo questi titoli. Fermo restando che nessuna pezzo di carta ti fa diventare nulla, specialmente in ambito umanistico-artistico. Ci vuole costante studio e aggiornamento. Scrivo da anni di cinema, televisione e cultura. Guardo tivù e film. Ho i mezzi per analizzarli perché li ho appresi in ambito accademico. Certamente, rispetto a uno spettatore qualunque, so padroneggiare meglio la materia perché dietro ci ho dedicato e ci dedico studio, esami, tesi. Ma non ho certo la presunzione di definirmi critico. Non ancora, per lo meno. E comunque non qui, dove peraltro collaboro a titolo gratuito.

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Oddio, sul fatto che "nessun pezzo di carta ti fa diventar nulla" obbietterei di brutto. Lei andrebbe a farsi operar di appendicite (le auguro di star sempre bene) da uno che non fosse laureato in Chiurugia? si farebbe progettare la casa da un semplice (e rispettabilissimo) manovale? su...sia sincera...

Prendo UFFICIALMENTE atto che lei, come supponevo, ha specifiche referenze in ambito cine-tuvvù. Quali sicuramente NON posseggono la Sig.ra Salvador e il Marinaio Felix che, nell' ambito, si erano espressi ultimamente con una tale spocchiosa autorevolezza da far pensare al contrario.

PS: Qui credo che in tanti collaborino a titolo gratuito. Noblesse oblige.
Alla prossima, Madame!

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Non stiamo parlando di lauree in modo generico, signor Bastanzetti, quindi il suo appunto è inutile.
Se sa che qui tanti scrivono gratuitamente, allora meglio evitare battute sulla disoccupazione. Infine, se supponeva che avessi specifiche referenze, eviti di citarmi a sproposito in paragoni che servono solo a dare colore ai suoi soliti commenti.

Buona giornata.

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Certo non avrei mai immaginato che dare ad una Signora del "Critico Cinematografico" avrebbe potuto provocare tanta animosità, compreso l'assalto alla baionetta del focosissimo Goran.
Mah...valle a capire le donne...

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Caro dottore,
come spesso le capita, non legge a fondo quello che gli altri scrivono. Infatti ho premesso all'inizio del blog che non sono un critico, né che sono uso occuparmi di cose che non conosco. Il tema del mio intervento non è il cinema, che semmai è una scusa, ma ben altro di cui mi considero esperto.
Se Lei, dall'alto della Sua eccezionale bravura e competenza, reputa che io non abbia i titoli o che non sia all'altezza del ruolo ricoperto, non posso che fare ammenda. Rimango quindi in attesa del Suo VERBO, unico che mi consentirà di comprendere gli eventi di oggi. in attesa della conoscenza, rimango nella nebbia in cui sono avvolto insieme a tutti coloro che la pensano diversamente da LEI.
Ma perchè è così difficile per Lei discutere di qualcosa, serenamente senza offendere tutti? Cosa mai Le hanno fatto per essere così acido?
Cordialmente.
Suo Felix

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sono pienamente d'accordo!!
Io non leggo da diverso tempo i commenti del bastialetti, e non ho letto neppure questo, ma so per certo che avrà scritto le solite minchiate atte a insultare gli scrittori dei blog.

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Si sbaglia, Felix. Come può pensare che, coi miei potenti agganci extraterrestri, sia all’oscuro della sua identità (chissà quella degli altri scriventi…) ? Indizio: la via del Sommo Poeta.
Semplicemente, da UFFICIALE degli ALPINI, trovo inapplicabile allo status di Ufficiale, ancorché di Marina, la tristanzuola condizione dell’ anonimato. Lo considero una abdicazione al senso di responsabilità e di limpidezza intellettuale. Tanto più quando si fanno certe pesanti affermazioni in ambito politico, geopolitico e militare.
Passi invece per quelle, indulgenti al limite dell' adulazione, che riguardano la Spassosa Complottista. Sappiamo che voi marinai, quando vedete una gonnella, perdete subito la bussola (con rispetto e simpatia parlando neh) …

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Caro dottore,
Lei sottovaluta troppo gli ufficiali in blu. Il mio non è un anonimato, è solo un pseudonimo con il quale firmo i miei articoli, anche all'esterno quando non è richiesto specificatamente il nome. Lo pseudonimo vuole essere un ricordo a due marinai che apprezzo moltissimo ed è solo questa la motivazione dietro di esso. Tutti sanno chi sono e quindi nessuno si scandalizza. Lei è l'unico.
Ma pensa davvero che l'onesta intellettuale dipenda dal fatto che uno si mostri o meno. Io fossi in lei guarderei alle idee, prima che a chi Le espone. Il nostro Paese ha tanti problemi soprattutto perchè si guarda più a chi dice le cose, piuttosto che a che cosa viene detto. Ciò porta come conseguenza che quasi sempre si dà credito a chi mostra specchietti, piuttosto che merito. Non avendo quasi mai vissuto qui, molti non sanno chi sono e mi conoscono per il figlio di ..., il marito di .... o il papà di .... E a me va benissimo così.
Un caro saluto. Felix

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Tutti sanno chi è, Preg.mo Felix? per caso, questa certezza le deriva dagli stessi sondaggisti che hanno organizzato il "referendum per l'indipendensa veneta"?

Ma guardi che non son per nulla scandalizzato per la sua scelta dell'anonimato (unico fra i blogger di OT) . E' solo questione di stile.

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Caro Dottore,
è sempre pericoloso dare lezioni di stile agli altri, soprattutto se non li conosciamo a fondo. E se anche li conoscessimo, sarebbe un vero errore ergersi a censori e a giudici, non solo perché Gesù ci invita a non esserlo, ma soprattutto perché chi lo fa rischia di risultare antipatico.

Io non scrivo nel blog per soddisfare il mio ego, potrei vivere tranquillamente senza. Rimango un insegnante e uno studioso. Vorrei che la gente che mi legge, riflettesse sugli argomenti trattati e si rendesse conto di ciò che il mondo marittimo rappresenta per l'Italia.

Mi dispiace che a Lei non interessi nulla di quanto scrivo, chi dissente porta stimoli e discussione ovvero crescita. Ma Lei vuole solo distruggere.
Lei non concorda con me per il fatto che uso uno pseudonimo. Ho capito, non serve ripeterlo 100 volte ogni articolo. Se non è d'accordo con ciò che scrivo faccia riferimento alle sue fonti e metta in difficoltà la mia valutazione. Non lo ha fatto mai una volta. Lei cerca solo l'inutile rissa. Perché non scende in politica. In Italia avrebbe un futuro visto il livello di rissa quotidiano a cui siamo abituati.
Suo Felix.

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Caro Comandante,
sono appena rientrata dal cinema dove ho visto il film di cui lei parla.

Noioso, ed avaro delle belle "tartarughe" così orgogliosamente esposte nel primo 300 (scherzo! ☺ ☺ ☺)

Classica manipolazione della potente lobby di Hollywood: i brutti, cattivi e "scuri" orientali, e i buoni, belli e bianchi occidentali.

Ora, siamo minacciati da Iran, Siria ecc.. quindi, cari amici amanti della libertà... tutti uniti con gli ammmericani per difendere il mondo "democratico" da questa minaccia.

Ovviamente, facciamolo in modo preventivo, se tu non vai alla democrazia, sarà la democrazia che verrà a te! (con le bombe)

Buonanotte, caro xxxx ehm, volevo dire... Felix.
Francesca

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Su, non si alteri adesso Felix! un Ufficiale non deve mai perdere l'autocontrollo!

PS: ma non erano i marinai, come cantavano Dalla e De Gregoiri ad essere "sempre in cerca di una rissa e di un bazar" (bazar per non dire altro...)?

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La via del sommo poeta:
Ho capito! Ci sono arrivato anch'io!
Via Carlo Piasentin!!!!!!!

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300, Il gladiatore, Troy, Alexander e alla fine non mi nomina neppure il più grande film marinaro di sempre: LA CORAZZATA POTEMKIN!!!|

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Gentile Politicamente Scorretto,
certamente non in quanto tutti lo conoscono e tutti sanno che è una c..... pazzesca come diceva Villaggio, forse memore di quei cineforum che ci venivano propinati da ragazzi e che talvolta erano davvero di una noia mortale. A parte gli scherzi di film sul mare e sui marinai ne esistono moltissimi, tutti meritevoli di essere visti a parte qualche recente flop che però ha pretese diverse.
Il mio articolo voleva solo sollevare un possibile uso del cinema a fini politici, della cui cosa non sono certo, ma gli indizi esistono tutti.
Ma visto che a qualcuno potrà interessare, a me sicuramente, chiedo cortesemente alla Signorina Albrizio se potesse, tra i sui ritagli di tempo, trovare spazio per parlare di cinema di mare.
Grazie in anticipo. Felix

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foto dell'autore

Felix Tabarly

Ufficiale di Marina, esperto di storia navale, strategia, relazioni internazionali e comunicazione, materie che ha insegnato presso l'Istituto di studi militari marittimi. Scrive per riviste specializzate ed effettua conferenze a livello nazionale e internazionale su tematiche legate alla cultura marittima.

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