Malato sla, parroco a funerali: “Clamore strumentalizzato”
In Duomo a Montebelluna l’addio a Dino Bettamin
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MONTEBELLUNA - "Lui non avrebbe voluto tutto questo clamore, a volte strumentalizzato". Lo ha detto ieri, in un passaggio della sua omelia nel corso del funerale di Dino Bettamin, il parroco di Montebelluna, don Antonio Genovese.
Il riferimento è alla discussione nata intorno alla scelta assunta dallo stesso Bettamin, malato di Sclerosi laterale amiotrofica (Sla), di chiedere di essere sedato ed addormentato fino alla conclusione naturale della sua vita, ormai compromessa dall'aggravarsi della malattia.
"Ha vissuto una vita di grande sofferenza negli ultimi anni - ha proseguito il sacerdote - ma di gioia e amore con amici e famiglia. Ha amato la vita fino alla fine, fino a quando la sofferenza è diventata insopportabile, ha chiesto di andare incontro al Signore. Rispettiamo in silenzio e senza parole fuori luogo - ha concluso Genovese - il dolore e la sofferenza".