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25 aprile 2024

Treviso

Lotta all'evasione fiscale: "I comuni della Marca tra gli ultimi in Veneto"

Barbiero (Spi Cgil):"C’è un tesoretto da scovare, gli amministratori si attivino"

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Lotta all'evasione fiscale:

TREVISO - Nella lotta all’evasione la Marca è fanalino di coda. Nell’elenco dei Comuni delle province venete, infatti, spicca il dato deludente di quelli trevigiani: fermo appena al 3,1% sul totale dell’emersione derivata da segnalazioni. Si conferma dunque la tendenza, già evidenziata negli anni precedenti, che ha visto scendere di 42.976 euro dal 2013 al 2015 le somme recuperate.

Dal quadro d’insieme rappresentato dal Centro Studi dello Spi Cgil di Treviso emerge, dunque, un generale abbassamento della guardia da parte delle Amministrazioni comunali, per la maggior parte già restie a sottoscrivere gli accordi con l’Agenzia delle Entrate. Nel 2013 l’attività dei Comuni nella lotta all'evasione aveva fruttato, nel Trevigiano, 74.619 euro, poi scesi a 45.590 euro nel 2014 e a 31.643 euro l'anno scorso. Cifre superiori solo a quelle della province di Belluno e di Rovigo. Paradossalmente, nel triennio considerato, è aumentato il numero di amministrazioni trevigiane che hanno sottoscritto i cosiddetti "Patti antievasione" con l'Agenzia delle Entrate e si sono attivate nelle segnalazioni: passate dagli 8 del 2013 ai 13 del 2015.

“Il trend - secondo il sindacato -potrebbe essere legato a un effetto deterrenza derivante dalla stessa sottoscrizione dei Patti, ma resta comunque carente l’adesione delle amministrazioni trevigiane alla lotta all’evasione, visto che solo il 13% sul totale si sono attivate nelle segnalazioni contro il 30% di quelle beriche e il 18% di quelle scaligere”.

Nella Marca, nel triennio, tra i Comuni aderenti ai Patti hanno attivato segnalazioni quelli di Breda di Piave, Carbonera, Cison di Valmarino, Conegliano, Monastier, Montebelluna, Oderzo, Paese, Ponzano Veneto, Preganziol, Sernaglia della Battaglia, Susegana e Villorba, mentre il capoluogo, come altri Comuni sottoscrittori, non ha ancora avviato le procedure per farle.

“La normativa nazionale prevede che ai Comuni che collaborano alla lotta all’evasione sia devoluta l’intera somma recuperata che, in alcuni casi, si può rivelare una importante risorsa per le esauste casse comunali e fonte di sostentamento per le partite destinate al sociale - spiega Paolino Barbiero, segretario generale Spi Cgil di Treviso -. Nonostante ciò la maggior parte delle nostre amministrazioni comunali manifesta un disinteresse per queste azioni di legalità. Non solo i Comuni trevigiani sottoscrittori dei Patti antievasione sono pochi, ma gli stessi aderenti negli anni hanno agito poco, determinando un generale abbassamento della guardia. Sebbene il Sindacato in seno alla contrattazione sociale cerchi di incentivare Sindaci e Amministratori, il risultato è sconfortante. L’impegno è insufficiente - tuona Paolino Barbiero - chi governa, e non vuole fare il gabelliere dello Stato, deve attivarsi per promuovere la legalità sul territorio e per trovare somme da destinare ai propri cittadini in difficoltà e ai servizi. Sotto il tappeto - chiosa Barbiero - c’è un tesoretto da scovare”.

 


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