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25 aprile 2024

Treviso

Locali del centro ancora nel mirino dei ladri

Domenica notte 4 furti, Zaia:"“rafforzare immediatamente il presidio della città"

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Locali del centro ancora nel mirino dei ladri

TREVISO -Ancora furti ai danni dei locali del centro. Sono 4 i locali presi di mira nella notte tra domenica e lunedì.

I malviventi hanno cercato di entrare sia al bar Bonne Bouffe in piazza Santa Maria dei Battuti che all’ex Canton. Non riuscendo in entrambi i casi a mettere a segno il colpo, hanno preso di mira la rosticceria cinese, sempre in piazza Santa Maria dei Battuti, rubando dalla cassa 150euro. Razziato anche il ristorante “Cae de Oro” di vicolo Avogari, dove è stato rubato il fondocassa. Altro tentativo, questa volta a vuoto, al bar Beltrame di piazza dei Signori, preso di mira neppure un mese fa e al bar Riviera, in riviera Margherita Un’altra notte da incubo per gli esercenti del centro storico, colpiti solo qualche settimana fa.

Torna così in primo piano l’emergenza furti ai danni degli esercizi pubblici della città.

Il governatore Luca Zaia parla di “situazione indegna di un paese civile” e chiede di “rafforzare immediatamente il presidio della città da parte delle Istituzioni preposte, a cominciare dal Viminale, che gestisce in totale esclusiva il settore sicurezza, ma continua a fare orecchie da mercante di fronte a un’emergenza che oramai coinvolge tutto il Veneto, comprese le zone storicamente meno ‘calde’ come i centri storici e le città di montagna”.

“Cosa devono fare i commercianti – si chiede ironicamente Zaia – lasciare aperte le porte di notte così almeno risparmiano i danni alle strutture?” “E non mi si risponda con la cantilena più scontata del mondo, e cioè che ‘la Regione non fa niente’, perché è falso. Pur avendo zero competenze in materia tranne che sull’acquisto delle divise dei Vigili Urbani – dice Zaia – la Regione che non fa niente ha stanziato per la sicurezza 69 milioni in 10 anni, gli ultimi 5 dei quali nel bilancio 2015, sostituendosi, senza averne alcun obbligo, all’inerzia dello Stato che non versa un euro dal 2004”.

 


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