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28 marzo 2024

Oderzo Motta

"L'Inps di Oderzo deve rimanere e non andare a Motta"

Lettera delle sigle sindacali, unitamente alle associazioni imprenditoriali, che esprime contrarietà per l’ipotesi di ridimensionamento e trasferimento dell’Agenzia

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la sede Inps di Oderzo

MOTTA DI LIVENZA - Torna in primo piano la questione dell’agenzia Inps di Oderzo, a rischio chiusura.

L’Agenzia Inps di Oderzo non deve chiudere né essere ridimensionata o trasferita”. Questa è la posizione espressa da CGIL, CISL, UIL e UGL provinciali, Assindustria Veneto Centro, Unascom Confcommercio della Provincia di Treviso, Confartigianato Imprese Marca Trevigiana, CNA, Casa Artigiani, Confagricoltura, CIA, Coldiretti, Confesercenti, Confcooperative e Federmanager trevigiane.

Oggi, venerdì, le sigle sindacali, unitamente alle associazioni imprenditoriali, hanno inviato alla direzione INPS nazionale, regionale e provinciale, alla Regione del Veneto e ai Sindaci dei Comuni interessati, una lettera che esprime con chiarezza tutta la loro contrarietà per l’ipotesi di ridimensionamento e trasferimento nel comune di Motta di Livenza dell’Agenzia Inps di Oderzo.

Per i firmatari tale operazione andrebbe a depauperare il territorio di un punto di riferimento fondamentale per lavoratori, pensionati e imprese del territorio.

Non opportuno, pertanto, secondo i sottoscrittori, pensare di chiudere o ridimensionare la sede locale INPS o trasferirla, considerato che gran parte delle articolazioni degli enti pubblici che erogano servizi e assistenza sono situate proprio nel comune di Oderzo.

L’INPS rappresenta un imprescindibile riferimento per il corretto assolvimento dei sempre più numerosi adempimenti di legge ai quali sono tenute le imprese, in qualità di datori di lavoro, i lavoratori e i disoccupati, i pensionati e pensionandi per accedere alle varie tutele previste.

Le attuali riforme legislative hanno costantemente e progressivamente aumentato il numero dei servizi che l’INPS eroga e gli adempimenti che lo stesso Istituto è tenuto ad assolvere entro precise scadenze; si veda, ad esempio, l’ultima novità che impatterà su imprese e lavoratori, rivolta alla tutela economica del nucleo familiare, ossia la nuova modalità di richiesta degli assegni familiari diretta all’INPS e che andrà a regime durante l’estate.

Pertanto solo un’adeguata articolazione territoriale coerente con i bisogni del tessuto economico e sociale può essere il presupposto per una corretta e tempestiva erogazione dei servizi. Per questo i firmatari insistono per mantenere l’agenzia di Oderzo, anche considerato che in quell’area sono ben 45.577 gli addetti alle 12.341 unità locali attive, quasi metà delle quali (21.815) fanno capo al settore manifatturiero. In un territorio che raggruppa 17 Comuni per una popolazione complessiva composta da 21.614 over 65, 66.840 residenti tra i 16 e i 64 anni e 15.283 under 15 e che vede, anche storicamente, Oderzo quale baricentro.
 

 



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