Le primarie del PD per le regionali ci saranno
Smentiti accordi di sottobanco tra Puppato e Rubinato
TREVISO - Le primarie del Partito Democratico, confermate sabato scorso dalla Direzione Regionale a Padova, hanno chiuso una fase di incertezza, alimentata dal timore che potessero essere eliminate per mancanza di concorrenti. Il precedente del Friuli e del Piemonte, dove la dirigenza unanimemente aveva deciso di puntare sulla Serracchiani e su Chiamparino, ambedue risultati vincenti, spingeva taluni a ritenere "inutili" le primarie in Veneto, per una disponibilità di massima dell'europarlamentare Alessandra Moretti, ricca di una dote eccezionale, ossia le centinaia di migliaia di preferenze ricevute alle europee.
Ma il Veneto non è il Friuli e neppure il Piemonte. Non a caso i commentatori che leggono i fatti politici, messi in atto sul territorio, si erano convinti che le primarie ci sarebbero state, anche perché un bagno di folla con la partecipazione popolare sarebbe un ottimo viatico per una competizione tra il centrodestra di Galan-Zaia, azzoppato dalle indagini della magistratura e il nuovo PD, che ha rotto negli ultimi anni il blocco sociale, che si è fatto rappresentare da Galan-Zaia. L'incertezza della legge elettorale, su cui la maggioranza di centro-destra continua a glissare, ci ha messo del suo. Ha alimentato un'attesa per determinare ciò che è opportuno, per chiudere anche nel Veneto il ventennio berlusconiano-leghista. Questa ipotesi è avvallata dalle continua presa di distanza delle forze imprenditoriali della nostra Regione, molto più in sintonia con la politica di Matteo Renzi, ancora molto popolare, nei sondaggi recenti, compreso quello apparso ieri sera a Ballarò. Gli ultimi colpi di coda di coloro che sconsigliavano le primarie regionali del PD sono apparsi ieri e le reazioni forti delle parlamentari trevigiane si sono fatte sentire. In modo particolare Rubinato e Puppato hanno escluso in modo categorico accordi sottobanco. "Io i patti li ho sempre fatti con la gente e non con la nomenclatura del partito.
Quello apparso oggi sul ‘Corriere del Veneto’ è solo un attacco infame che suona come un avvertimento di tipo mafioso, fatto diffondere da prezzolati della politica, che ben rappresenta quel sistema di connivenze e omertà che hanno caratterizzato parte della politica veneta in tutti questi ultimi anni. È un ulteriore tentativo di impedire le primarie annullando ogni candidatura alternativa a quella di Alessandra Moretti". E' l'incipit Simonetta Rubinato che reagisce duramente all’attacco di chi parla di accordo segreto con la sen. Laura Puppato. "Nella mia vita politica, iniziata in contemporanea a quella di Renzi, non ho mai contrattato corsie preferenziali e nemmeno accordi sottobanco. Ho preferito sempre misurarmi direttamente con la base del partito e con gli elettori. Proprio in questi giorni ho respinto al mittente le proposte di chi, a nome dell’apparato, mi ha contattato chiedendomi di ritirare la mia candidatura così da evitare le primarie in cambio del riconoscimento di un ruolo”. Inoltre la Rubinato lancia un appello forte al PD: “Mi aspetto che il segretario De Menech - conclude - prenda le distanze da questo infame attacco e si comporti da arbitro garante di tutti i candidati perché la sfida delle primarie si svolga nella lealtà e correttezza". A stretto giro il segretario regionale ha sottolineato: "non voglio entrare nel merito di questa polemica sterile... Non siamo qui per creare scandali o divisioni, ma per discutere di programmi per la nostra regione... il PD non è come il PDL spaccato in tre parti ( NCD e le due Forza Italia) e la Lega divisa e bloccata a causa degli scontri tra Zaia e Tosi". Forte anche la reazione della Puppato, che ha sottolineato:" Non ho ancora deciso di non candidarmi alle primarie, piaccia o non piaccia!". E' intervenuta anche la terza parlamentare trevigiana, Floriana Casellato, ma ne parliamo in altro servizio.