CASTELFRANCO – Controlli dei carabinieri della Compagnia di Castelfranco finalizzati al contrasto del lavoro nero.

Nel corso di specifici servizi di controllo di attività gestite da cittadini cinesi svolte congiuntamente al personale del Nucleo Ispettorato Lavoro di Treviso hanno ispezionato 14 aziende (11 manifatture, 2 tomaifici ed un bazar), accertando complessivamente 24 violazioni ed elevando contravvenzioni per un totale di circa 100 mila euro.

Nel contesto sono stati identificati 25 lavoratori in “nero” ed a 5 imprese è stata sospesa l’attività.

In diversi laboratori tra quelli controllati sono state trovate delle condizioni igienico sanitarie  molto precarie. Sporcizia e disordine regnavano anche in stanze dov’erano stati ricavati degli alloggi, dove gli operai cinesi dormivano e mangiavano.

In uno dei capannoni sono stati trovati pure dei ratti morti, mentre in altri sono stati visti dei bambini a fare i compiti negli stessi spazi di lavoro nel cuore della notte. Nel caso di un capannone a San Zenone i carabinieri hanno effettuato un blitz dopo essersi resi conto delle luci accese di notte, mentre andavano in sopralluogo presso l’abitazione di un uomo agli arresti domiciliari che viveva lì vicino.

Sono state trovate delle telecamere posizionate appositamente sia per controllare gli accessi e ordinare la fuga immediata ai lavoratori in nero al momento di eventuali controlli sia per tenere sott’occhio gli stessi lavoratori.

I controlli sono stati eseguiti nei comuni di Vedelago, Resana, Altivole, San Zenone, Asolo, Borso del Grappa e Fonte.