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29 marzo 2024

Treviso

Insegnante di Treviso vince il ricorso: può insegnare fino a settant’anni

A 67 anni il Miur le vietava di insegnare impedendole di maturare il diritto alla pensione minima

| Isabella Loschi |

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| Isabella Loschi |

professoressa

TREVISO - Ha vinto il ricorso e potrà insegnare fino a settant’anni, così da maturare il diritto alla pensione minima. Protagonista della vicenda una docente precaria trevigiana che insegna inglese alle scuole medie.

L’insegnate due anni fa era stata depennata dalle graduatorie provinciali e dalle Graduatorie d’Istituto per il compimento di 67 anni d’età. L’esclusione le impediva di insegnare ancora e di maturare il diritto alla pensione minima. L’insegnante, assistita dalla Gilda degli Insegnanti di Treviso, ha contestato al Miur la violazione della clausola 4 dell’Accordo Quadro Europeo sul lavoro a tempo determinato, che tutela il diritto dei precari a non essere discriminati. Il Miur in prima battuta non ha accolto la richiesta della prof, e allo stesso modo il ricorso della docente è stato rigettato dal Tribunale del Lavoro di Treviso. La Corte d’Appello di Venezia, al contrario, alcuni giorni fa, ha rovesciato la sentenza di primo grado decretando il reinserimento della professoressa nelle graduatorie provinciali ad esaurimento.

La sentenza della Corte d’Appello di Venezia, nell’accogliere il ricorso, ha quindi stabilito che “anche un lavoratore con contratti a tempo determinato ha diritto a lavorare oltre i 67 anni di età e fino ai 70 se ciò è necessario per raggiungere il requisito minimo dei vent’anni di contributi previdenziali, in analogia a quanto già la legge riconosce ai lavoratori a tempo indeterminato”.

È la prima volta che una Corte d’Appello stabilisce questi principi. “Ora l’insegnante alla fine di un sofferto iter processuale potrà rientrare a scuola per insegnare, ottenendo supplenze fino alla fine di quest’anno scolastico e un incarico annuale l’anno prossimo fino al raggiungimento d i 20 anni di contributi”, spiega Michela Gallina, coordinatrice provinciale della Gilda degli Insegnanti.

 
“La vicenda ha dei risvolti paradossali se consideriamo come la legge Fornero, innalzando i requisiti minimi pensionistici, abbia incontrato la disapprovazione per non parlare di disperazione in gran parte dei lavoratori e al contempo, indipendentemente dalla Fornero e, per contro, chi vorrebbe poter lavorare oltre i limiti di età si trovi a sua volta ostacolato” - sottolinea Michela Gallina - “A questo punto si renderebbe necessaria una seria riflessione sull’opportunità di rendere flessibile l’età pensionabile”.

 


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