Vittorio Veneto  - Decessi e condizioni di cura da verificare, questo l’oggetto dell’indagine condotta in queste settimane dai Carabinieri dei Nas di Treviso presso l’Istituto Cesana Malanotti (in foto) di Vittorio Veneto.

Il Nucleo Antisofisticazione dell’Arma si è presentato nei giorni scorsi nella casa di riposo che ha sede a Costa per raccogliere informazioni e le schede di alcuni pazienti nell’ambito di un’indagine sulla quale il riserbo è ancora massimo. Oggetto dell’inchiesta il decesso di alcuni ospiti della struttura e le modalità di cura e gestione dei pazienti.

 Non si sa se a portare i Nas a Costa sia stato l’esposto dei parenti di qualche ospite deceduto o se l’istruttoria sia scattata in seguito a normali controlli a campione, dal comando di Treviso al momento arriva solo la conferma degli accertamenti in atto.

Accertamenti che sono arrivati anche alla sede Usl di Pieve di Soligo dove i Carabinieri si sono presentati qualche giorno fa per acquisire ulteriore documentazione. “E’ vero sono in corso delle indagini - commenta il direttore Angelo Lino Del Favero -, so solo che i Nas si sono recati al Cesana Malanotti ma io non li ho incontrati”.

E non parla, se non altro perché in ferie fino alla prossima settimana, neppure il direttore della struttura Claudio Ciciliot.

Insomma massimo riserbo su una vicenda tutta chiarire che potrebbe essere scaturita dopo le denunce dei familiari di alcuni pazienti, non solo per alcune morti che potrebbero essere apparse sospette ma anche per verificare se le modalità di cura adottate dal personale della casa di riposo rispettino gli standard previsti.
Qualche settimana fa, la struttura era, infatti, stata accusata da un medico, figlio di uno degli ospiti, per le condizioni del genitore finito più volte in ospedale in condizioni di disidratazione e deperimento e non è neppure la prima volta che i Nas controllano la struttura già segnalata qualche tempo fa per aver fatto lavorare personale non abilitato.

 Così come non è la prima volta che i Nas si trovano ad operare all’Usl 7. Dopo le indagini all’ospedale di Conegliano per le condizioni di degrado in cui versavano gli spogliatoi, e quelle allo Spisal per l’attività di consulenza condotta da alcuni ispettori, i militari dell’arma sono tornati nell’azienda sanitaria pievigina.

Mi.Ci. e L.R.