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29 marzo 2024

Conegliano

HA MESSO LE MANI SU OBAMA. E ANCHE UN PO’ DI FARD

E’ di Mareno di Piave la truccatrice del presidente degli Stati Uniti d’America. Ma vive stabilmente a Washington. Con due gay (che non si truccano)

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MARENO DI PIAVE – Avete presente la teoria dei Sei gradi di separazione? La teoria (suffragata dall’esperienza) afferma che tra noi e un qualsiasi altro individuo del globo esistono solo sei intermediari.

Con Facebook – ma si tratta di intermediari virtuali – il grado di separazione è sceso a tre virgola qualcosa.

Con Marilisa Battistella – la luminosa donna protagonista di questo articolo – i miei gradi di separazione dal presidente Barack Obama si sono ridotti a uno. Ovvero: dopo quest’intervista, io ho abbracciato Marilisa che ha toccato/truccato Obama facendomi, in un modo molto affettuoso, arrivare sino a lui. A conferma che il mondo è piccolo e che se ha un po’ di make up sulle gote è pure più bello.

Marilisa Battistella

Marilisa e la stanza ovale. Marilisa Battistella, originaria di Mareno di Piave, ha 49 anni, gli occhi azzurri e un dettaglio professionale che la rende una makeup artist privilegiata: ha truccato il presidente Obama. Nella mitica stanza ovale. Voglio dire, e scusate se è poco, tamponare con un po’ di cipra eccetera il viso del presidente degli Stati uniti d’America è un po’ come prendere parte alla Storia, nella sua parte più visibile. Quella epidermica. Giri di parolacce a parte, Marilisa Battistella ha seguito l’ascesa di Obama dal settembre del 2008 fino al 2010. L’ha truccato quando era senatore (ma già in odor di presidenza) e l’ha truccato nelle sue prime apparizioni televisive in mondovisione.

Dopo aver seguito la scuola per estetiste a Cordignano, nel 1978, Marilisa – in quel di Treviso - ha fatto un sacco di lavori, dalla cameriera alla commessa, all’assistente alla poltrona in uno studio dentistico. Poi, nel 2002, esattamente dieci anni fa, ha deciso di cambiare strada. E ha attraversato l’oceano. E’ tornata negli Usa, dove era già stata da ragazza, e ha trovato occupazione nel Maryland. Il sogno che aveva da ragazza, si è avverato proprio lì: nella terra che ha fatto dello slogan I have a dream, il suo slogan più bello. Marilisa sognava di fare la truccatrice e ci è riuscita. E’ entrata alla Fox, alla Cnn, alla Bbc ed è diventata la truccatrice di attori, manager e politici. Ha messo mani e fondotinta su Obama, ma anche sull’impegnatissima (e forse un po’ altezzosa: il giudizio è mio) Hillary Clinton.

In foto Marilisa (in piedi, quarta da sinistra) con il presidente Obama

Marilisa: com’è Obama sotto il pennello del fard?

E’ un personaggio carismatico. Truccandolo, per questioni di etichetta, ho potuto scambiare con lui solo poche parole, ma parole e sguardi sono stati sufficienti a nutrire una stima e una simpatia inevitabili. Il presidente si è inoltre dimostrato molto cordiale con me quando ha saputo che ero italiana. In realtà il nostro paese continua ad affascinare gli americani.

Quali sensazioni ti ha trasmesso la “stanza ovale”?

Sensazioni indecifrabili. Ero letteralmente sbalordita quando vi sono entrata. Mi sono ripetuta che era tutto vero, che io, Marilisa Battistella di Mareno di Piave, ero nel cuore della Casa bianca e, in un certo senso, nel cuore pulsante del mondo. Del resto, non avevo avuto troppo tempo per realizzare che avrei truccato il presidente proprio nella stanza-dei-bottoni. Sono stata avvisata solo la sera prima che avrei messo piede lì, dopo aver fornito tutti i miei dati per i ferratissimi controlli del caso.

Quanto tempo impieghi, in genere, a truccare Obama?

Trenta secondi! Scherzo: non so quanto tempo precisamente passo col presidente, ma il trucco con lui serve solo a togliere un po’ di lucido dal viso. In realtà è un’operazione molto semplice e funzionale all’apparizione mediatica.

Di Obama noi vediamo viso, movenze, silhouette, carnagione…Ma non ne possiamo sentire altri aspetti sensoriali, per cui ti faccio una domanda irriverente: Obama ha un buon profumo? Non ha profumo, in realtà. Pur essendo stata a strettissimo contatto con lui, non ho avvertito alcuna fragranza. Obama non ha nessun profumo particolare.

Tu vivi a Washington dal 2006: ti trovi a tuo agio?

Sì, direi di sì. Divido l’appartamento con due uomini, due gay, che sono interessati al mio lavoro, anche se non mi hanno mai messo alla prova…nel senso che non mi hanno mai chiesto di essere truccati. La mia è una condizione ideale: una donna single che divide l’appartamento con due gay è quando di meglio ci si possa aspettare. A Washington sto bene, ma solo da quando ho imparato a non fare confronti. So di non poter trovare in America quanto di bello (le piccole cose, soprattutto) trovo in Italia. E viceversa. Vivo godendomi quello che mi offre l’America. Prima di tutto: un lavoro appassionante.

Marilisa con Emanuela Da Ros

Guadagni bene?

Guadagno quello che mi spetta, visto che lavoro moltissimo. Mi alzo alle 4 e mezza e la mia settimana lavorativa non è certo di 40 ore. Inoltre spendo parecchio, perché in America la vita è cara.

Quindi ti sei ambientata bene negli Usa…

A Washington tutti mi dicono che si vede che sono italiana. Quando torno a casa, a Mareno, amici e familiari mi chiamano l’Americana. In realtà, nel tempo libero, in America, frequento soprattutto italiani. E’ strano come, a vent’anni, fai spallucce di fronte al senso di appartenenza a un paese, e invece col tempo rivaluti le tue origini. Tutto ciò che è italiano, in America, mi attrae come una calamita. Non c’è nulla da fare: il luogo d’origine ti connota nel profondo. E ti arricchisce, ovunque tu sia.

E gli americani come reagiscono alla tua italianità?

Con simpatia, curiosità. E stupore: il vicepresidente degli Usa, Joe Biden, mi chiede spesso che ci faccio in America visto che potrei godermi le meraviglie dell’Italia…

Già: che ci fai?

Corono un sogno: quello di quand’ero ragazzina. Faccio la truccatrice!

Emanuela Da Ros

 


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