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18 aprile 2024

Vittorio Veneto

La guerra secondo i poeti

Confronto tra Alberto Camerotto e Luciano Cecchinel

| Pietro Panzarino - Vicedirettore |

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| Pietro Panzarino - Vicedirettore |

La guerra secondo i poeti

TARZO - Nel centenario della Prima Guerra Mondiale la Storia raccontata si sposa con la parola dei poeti, e con essi ai nostri pensieri europei più antichi, quelli dei classici.

Le iniziative culturali, avviate con i "Teatri di guerra" nel 2015, calendarizzate in tutti i teatri più importanti lungo il fronte da Trieste a Trento, passando anche per il Teatro Lorenzo Da Ponte di Vittorio Veneto, il Teatro Accademia di Conegliano, il Teatro Comunale di Treviso, il Teatro di Villa Corner a Biadene, il Teatro Comunale di Belluno, il Teatro de la Sena di Feltre, approdano a Tarzo sabato 25 novembre 2017, alle ore 18.00 nell' Auditorium Banca Prealpi, via La Corona 45.

 

L'incontro si arrichisce con i due volumi che pubblicano 42 tra gli interventi più significativi presentati nel triennio nei teatri, con i disegni di Luciano De Nicolo in copertina, a interpretare la violenza senza senso della guerra:

TEATRI DI GUERRA. DA OMERO AGLI ULTIMI GIORNI DELL'UMANITÀ a cura di Alice Bonandini, Elena Fabbro, Filippomaria Pontani, UOMINI CONTRO. TRA L'ILIADE E LA GRANDE GUERRA, a cura di Alberto Camerotto (in foto), Marco Fucecchi, Giorgio Ieranò, MIMESIS/Classici Contro nn. 6-7, Milano-Udine 2017.

 

Con il pensiero di Omero si torna a ragionare sulla guerra, con i versi del più antico poeta d'Europa.

Per comprendere meglio che cosa è successo cento anni fa, serve allora un pensiero contro la guerra.

Ci aiuta l’Iliade di Omero, la prima guerra del nostro immaginario europeo, con gli aggettivi che fanno le formule e i versi: si studiano a scuola e all'università, ma fanno bene a tutti.

Il presente viene affidato al poeta Luciano Cecchinel.

Cosa può dire un poeta della guerra? Non si può non pensare a D’Annunzio, col suo retorico appellativo di “poeta-soldato”, puntualizzando peraltro subito che è ben diverso combattere sui fronti del Carso o dell’Ortigara, come nel primo caso per Ungaretti e Gadda e nel secondo per Lussu, dal prodursi in marce più che altro dimostrative o dal volare in chiave di spettacolarità su Vienna, pur su un trabiccolo di quei tempi, per farvi cadere dei volantini di sfida.

Per quel che riguarda il presente, Cecchinel rievocherà anche la storia della sua famiglia, che reclamava per un caduto un risarcimento, come avvenne per tante altre famiglie.

 


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