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20 aprile 2024

Esteri

Grecia, Tsipras esorta a votare no

Si dice sempre pronto al negoziato

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Grecia, Tsipras esorta a votare no

Alexis Tsipras va avanti con il referendum e invita a votare a no, dicendo al tempo stesso di essere sempre pronto al negoziato. "Il no è un passo decisivo per l'accordo a cui puntiamo", ha dichiarato il primo ministro greco in un atteso discorso televisivo, dopo che si erano diffuse indiscrezioni su una possibile cancellazione della consultazione di domenica 5 luglio.

"Il "No" non è soltanto uno slogan, ma un passo decisivo verso un miglior accordo", ha poi ribadito Tsipras su Twitter. "Il no al referendum non significa la rottura con l'Europa, ma un ritorno ad una Europa di valori", ha detto Tsipras nel suo discorso ai greci, chiedendo di aiutarlo "a dire no alle formule del memorandum che stanno distruggendo l'Europa".

"Davanti a noi - ha aggiunto - abbiamo giorni difficili, il referendum ci darà indicazioni". Poi ha sottolineato che il referendum non verte sul fatto che la Grecia debba "rimanere o no nell'eurozona".

Il ricorso al referendum non esclude il negoziato. "Siamo sempre al tavolo del negoziato e se la riunione dell'Eurogruppo darà oggi un messaggio positivo noi andremo immediatamente avanti", ha detto Tsipras, che nel suo discorso non si è soffermato sulle nuove proposte da lui inviate alle istituzioni.

Il primo ministro greco ha però ribadito l'accusa alle istituzioni europee di aver voluto influire sul voto provocando la chiusura delle banche greche. "Non mi sarei mai aspettato che l'Europa democratica non desse spazio ad un referendum. E' una sciagura, vedere queste scene di vergogna, loro hanno chiuso le banche precisamente perché il governo ha deciso di chiedere l'opinione del popolo".

"Le sirene della catastrofe si sentono ovunque e chiedono di votare sì", ha proseguito il leader di Syriza, che ha voluto rassicurare i cittadini greci sul fatto che farà di tutto "perché le attuali difficoltà siano passeggere". Il primo ministro ha ringraziato i greci e le greche per "la calma e il coraggio dimostrati" e ha voluto rassicurare tutti che salari, pensioni e conti bancari sono al sicuro.

Ue - L'Eurogruppo, riunito in conference call, sta esaminando la richiesta di Atene di un nuovo programma con l'Esm, ma per il presidente Jeroen Dijsselbloem, "ci sono poche prospettive di fare progressi".

Gelo da Merkel e Schauble - "Non ci possono essere discussioni sul nuovo programma" per la Grecia "prima del referendum" fissato per domenica, ha ribadito la cancelliera tedesca Angela Merkel, in un intervento davanti al Parlamento. "Adesso siamo forti, oggi gli altri 18 Paesi membri dell'eurozona non devono preoccuparsi per il contagio provocato dalle turbolenze greche", ha assicurato la cancelliera, sottolineando come l'Europa sia ora "più robusta".

La Grecia "chiarisca le sue posizioni", quanto è stato finora proposto "non è una base" per avviare discussioni serie, ha detto il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schauble, in una conferenza stampa a Berlino. "Tutto questo - ha sottolineato - non costituisce una base per discutere misure serie. E' per questo che la Grecia deve anzitutto chiarire le sue posizioni su quello che vuole veramente e poi noi ne parleremo, in un contesto che è nettamente peggiorato".

Atene "non ha pagato" il debito al Fondo Monetario Internazionale che era in scadenza il 30 giugno. A confermarlo è stato intanto Gerry Rice, direttore delle comunicazioni del Fmi, in una dichiarazione, rilasciata quando in Italia era appena scattata la mezzanotte, riguardo gli obblighi finanziari della Grecia al Fondo monetario internazionale. "Confermo che il pagamento (Dsp) da 1,2 miliardi di dollari (1,5 miliardi di euro circa) dovuto dalla Grecia al Fondo monetario internazionale oggi non è stato ricevuto" ha scritto Rice in una nota.

Referendum - Al referendum di domenica, il 46% dei greci voterebbe 'no' alla proposta dei creditori per il salvataggio, contro il 37% dei sì. E' quanto emerge da un sondaggio condotto da ProRata per il giornale Efimerida, mentre continuano le trattative tra Atene e Bruxelles sulla base dell'ultima controproposta greca, che chiede un nuovo programma di salvataggio di due anni ed una riduzione del debito. Il sondaggio diffuso oggi segna tuttavia un aumento dei sì al piano ed un arretramento dei no, conseguenza della chiusura delle banche decisa dal governo domenica sera per impedire una fuga massiccia di capitali. Nei giorni scorsi, i 'no' erano al 57%,

 



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