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18 aprile 2024

Italia

Grasso sceglie il Pd

"Mi 'sposto' in politica, bisogna rivoluzionare sistema giustizia"

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Grasso sceglie il Pd

ROMA - Il Pd presenta Piero Grasso, il procuratore nazionale antimafia che sarà candidato con il partito di Bersani, lasciando la magistratura. "Lascio la magistratura, non temporaneamente, perché voglio entrare in politica da cittadino e non da magistrato". Il procuratore spiega la sua discesa in campo, dopo "43 anni in magistratura". , parlando insieme a Pier Luigi Bersani al Nazareno, sede nazionale del partito democratico.

"La scelta di lasciare la magistratura è definitiva, è un capitolo che si chiude, una scelta di vita. Mi sposto in politica, non scendo o salgo, inizia una nuova storia", dice commosso ricordando i colleghi con cui ha condiviso l'esperienza nella magistratura.

"Ho conosciuto tutto ciò che è lotta alla criminalità -dice Grasso-, ora lo metterò al servizio della politica, perché bisogna mettere fine alla confusione". "Sono cose che vanno messe al servizio della politica da tecnico", aggiunge. "Bisogna rivoluzionare il sistema giustizia", spiega ancora Grasso: "Serve un progetto organico".

La scelta di appprodare al Pd "è nata nei giorni di Natale, mi è stata fatta una proposta che ho accettato perché non condizionata, ho pensato al futuro dei più giovani, e ho capito che dalle idee bisogna passare a realizzare un progetto per il paese". "Nel Pd -spiega- ho trovato una casa per le mie idee"

Grasso non si nasconde le difficoltà del momento, spiegando che "bisognerà fare ancora sacrifici". Anche per questo bisogna dire che "non ci può essere un illusionista, va punito anche chi fa false promesse elettorali. Nemmeno i mafiosi si fidano più delle promesse della politica".

Poi risponde ai cronisti. Berlusconi e la mafia? "Ormai non sono quasi più magistrato", glissa il candidato del partito di Bersani.

Ingroia? "Non mi pare abbia ancora scelto, vedremo. Di lui so che è un collega valoroso, c'è bisogno di schiene dritte. In parlamento con Ingroia con obiettivo comune di migliorare il Paese".

Infine Bersani chiarisce che il Pd non candiderà componenti del governo tecnico, smentendo una 'campagna acquisti' di ministri da inserire nel listino. "Non vorrei -ha affermato Bersani- che un governo nato come esecutivo tecnico di transizione venisse sbranato un po' da una parte un po' dall'altra nella competizione elettorale".

"Quindi proporrò alla direzione del mio partito che i ministri non siano candidati. Il che non significa che chi ha ben fatto nel lavoro al governo, non possa essere ancora utile al Paese. Se la politica è così nobile, mettiamoci dentro, tutti quanti, un po' di stile. Non criticherò quel che faranno gli altri, ma io intendo essere coerente con le decisioni prese quest'anno -ha concluso Bersani- mi convenga o no dal punto di vista elettorale, perché a questo paese serve un po' di coerenza, anche se ci deve costare qualcosa".

(Ign)

 



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