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23 aprile 2024

Politica

Grasso e Boldrini accelerano su revoca vitalizi ai condannati, vertice con i questori

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Grasso e Boldrini accelerano su revoca vitalizi ai condannati, vertice con i questori

ROMA - Sulla revoca dei vitalizi agli ex parlamentari condannati per reati gravi oggi i vertici delle Camere potrebbero decidere. E' previsto nel pomeriggio a palazzo Madama l'incontro tra il presidente del Senato Pietro Grasso e la presidente della Camera Laura Boldrini, allargato ai questori di palazzo Madama e Montecitorio, per affrontare la questione.

 

Sul tavolo ci sono i pareri di costituzionalisti e giuslavoristi di fama che hanno risposto alle richieste dei vertici delle Camere in tema di legittimità di un provvedimento questa natura. Si sono pronunciati con un contributo scritto: Cesare Mirabelli, Sabino Cassese ( i principali sostenitori del fronte del no), Alessandro Pace, Michele Ainis, Giancarlo Ricci (decisi sostenitori della legittimità della revoca), Massimo Luciani (possibilista a certe condizioni).

 

Alle riserve opposte in particolare da Mirabelli, proprio Pietro Grasso ha ribattuto con una valutazione di proprio pugno il mese scorso. Ai sette pareri in campo vanno aggiunti quelli inviati alla Camera da Valerio Onida e Franco Gallo.

 

Il primo, secondo il testo che l'Adnkronos ha potuto vedere, conclude che "nulla vieta che si intervenga modificando la disciplina precedente o incidendo sull'entità dei trattamenti" non solo per i neo eletti ma anche per gli ex titolari di tali "trattamenti ingiustificatamente privilegiati".

 

Il secondo parere individua i limiti di discrezionalità del possibile intervento da parte delle Camere, con i seguenti suggerimenti: non disporre la privazione integrale e definitiva del beneficio, conservando "in capo ai parlamentari un trattamento pensionistico che consenta loro di provvedere alle esigenze minime".

 

Sul piano del 'consulto' giuridico messo in campo, dunque, pare prevalere la linea della legittimità costituzionale dell'intervento (sia pure, per alcuni, a certe condizioni). Ma tra il dire e il fare ci sono anche le resistenze di alcuni gruppi, di qualche questore oltreché di diversi componenti degli Uffici di presidenza dei due Rami parlamentari.

 



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