Combai passerà alla storia non solo per i suoi ottimi marroni. Ma per una particolarità...araldica.

Nei secoli scorsi, fino al Seicento, ogni famiglia del paese, pur non essndo ricca, pur non essendo nobile, aveva un proprio stemma. "Ed è stato lo studioso Michele Pagos - spiega il sindaco di Miane, Claudio Mellere - a fare la scoperta. A ricordarci che a Combai esistevano per 38 stemmi di famiglia. E l’artista Giampietro Zuan, lontano nipote di quel “Zanco” (mancino) che aveva disegnato e descritto i vari stemmi dei casati, li ha riprodotti tutti  38 in veri e propri quadri."

La storia di Combai dal Seicento è confluita in un libro che verrà presentato a Miane il 22 novembre.

"Con questo libro - ha aggiunto il sindaco Mellere - Michele Pagos ha percorso la storia di Combai, dal suo nascere al 1600, nonostante il materiale a disposizione fosse scarso, coperto dall’oblio e dalla polvere in non ben definiti archivi. Questo sarà il primo di due volumi, che vogliono sviluppare il tema culturale attraverso il recupero delle tradizioni, delle leggende, dei proverbi da una dimenticanza quasi certa ed in più ricostruisce gli stemmi dei vari casati portando alla luce descrizioni storiche e locali. "

La ricerca di Pagos, arricchita dalle illustrazioni di Zuan, è stata sostenuta dal comune di Miane, dalla Comunità Emigranti di Combai che commissionando questo lavoro ha voluto dare corpo e voce agli antenati della locale comunità ed infine dalla Pro Loco di Combai  pronta a sostenere iniziative di valorizzazione del patrimonio culturale locale.

edr