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28 marzo 2024

Nord-Est

In gita all'Expo, muore 19enne

Liceale padovano trovato morto. Sospetti segni su un braccio

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In gita all'Expo, muore 19enne

di Fabrizio Cassinelli (ANSA) - PADOVA - Doveva essere un fine settimana di svago e istruzione, di quelli che ti regalano tante cose da raccontare, di quelli che ti lasciano un pizzico d'orgoglio per aver partecipato a una delle prime visite scolastiche all'Expo di Milano. E invece la notte tra sabato e domenica un liceale padovano ha trovato la morte precipitando dal quinto piano dell'hotel milanese dove si trovava ospite con tutta la sua scolaresca. Suicidio, incidente o altro?

Al momento non è possibile dirlo. La morte di Domenico - anche se non si può parlare, al momento, di giallo - è comunque ancora senza certezze. Il giovane, 19 anni compiuti lo scorso marzo, era stato a fare un primo giro a Expo 2015 sabato pomeriggio alle 15, con i professori, gli accompagnatori e i compagni di scuola. Un luogo non lontanissimo da quell'albergo nella periferia nord della città, nel quartiere di Bruzzano, comodo per raggiungere il sito espositivo in autostrada, con il pullman. Ieri avrebbe dovuto esserci la seconda visita all'Esibizione, ma lui non si è mai presentato a colazione. Intorno alle 8.30 i suoi compagni, forse sapendo che la scorsa notte era uscito dalla stanza o forse solo per non averlo visto arrivare, hanno dato l'allarme. Poco dopo il suo corpo straziato da un volo di 15 metri è stato trovato all'esterno della struttura.

 

Il ragazzo potrebbe essere caduto da un balconcino o da una finestra di servizio, posti su un mezzanino o pianerottolo di servizio, tra due ali di camere. Non è certo però se sia caduto proprio da lì. E anche l'ora della disgrazia e ancora da stabilire. Probabilmente Domenico è uscito di notte ed è precipitato in quel momento, dato che il cadavere era vestito solo con una t-shirt e degli slip. Difficile stesse andando a far visita ad amici semivestito. Chiunque sia stato in gita scolastica sa però che negli hotel di notte si fa a gara per infrangere le regole: forse ha cercato di scavalcare qualche balconcino per rientrare in stanza, forse per fare uno scherzo, chissà. Senza biglietti d'addio, senza messaggi sui social o a parenti e amici, senza uso di droghe (la parola definitiva, su questo, la darà l'autopsia ma i compagni dicono categoricamente che non ne faceva uso) quello che è successo rimane al momento un tragico incidente.

 

Restano da spiegare però alcune macchie trovate su un braccio girando il suo corpo straziato, che secondo la prima ricognizione cadaverica del medico legale potrebbero essere compatibili con i segni di una stretta, di lividi dovuti al contatto con qualcun altro. Sarà l'esito medico-legale, quindi, a chiarire ogni sospetto, ma forse qualcuno non ha raccontato tutto quello che sa. Per questo motivo gli investigatori della Polizia, che conduce gli accertamenti, hanno sentito e poi risentito, per buona parte della giornata, gli altri studenti.

 

"I professori mi hanno chiamato questa mattina alle 8.40 sconvolti, sono stata la prima ad essere avvertita - ha detto Maria Grazia Rubini, la preside del liceo che il ragazzo frequentava, l'Ippolito Nievo di Padova - Era un ragazzo molto bravo, non dico il più bravo ma di certo uno dei migliori, figlio di una famiglia tranquilla, normale che si interessava costantemente all'andamento del figlio chiedendo consigli e ascoltando i professori".

 


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