TREVISO - Luca Dal Zilio, 29 anni e originario di Treviso, dopo una laurea in geologia e un dottorato in geofisica computazionale a Zurigo, volerà a Los Angels per andare al California Institute of Technology (Caltech) e al Jet Propulsion Laboratory della Nasa. “Sono contento, questo è uno dei posti migliori al mondo per studiare i terremoti”.

Nato a Treviso, classe 1989, Luca ha passato la sua infanzia a Quinto di Treviso. Ottimo pilota di motocross per circa una decina d’anni, ha poi sentito la vocazione per le scienze della terra. “Durante i miei lavori di tesi specialistica all’università di Padova mi sono concentrato sulla risoluzione di problemi relativi alla tettonica a placche e alla rottura dei supercontinenti”, ricorda. La tesi, realizzata sotto la guida di due ricercatori emergenti, Manuele Faccenda e Fabio Capitanio, ha poi permesso a Luca di lavorare come dottorando presso il politecnico federale di Zurigo.

Da dove nasce la passione per le scienze della terra?
“Nasce proprio dalle nostre montagne, le Alpi, tra le quali sono cresciuto. Gli Appennini, il Mediterraneo e la varietà dei paesaggi incontrati mi hanno sempre incuriosito e animato il desiderio di capire i processi che governano il nostro pianeta.Noi geologi guardiamo le montagne con occhi diversi!”.

Tra i vari incarichi importanti Dal Zilio è stato anche invitato come speaker per parlare di terremoti e prevenzione nell'ultima edizione del TedX di Castelfranco Veneto e di recente ha tenuto seminari all'École Normale Supérieure di Parigi e all’Earth Observatory di Singapore. Nei mesi scorsi Luca è stato premiato della prestigiosa rivista internazionale Nature Geoscience con il “best geostory award” ed è stato invitato come “keynote speaker” per la conferenza dell’American Geophysical Union che si terrà a Washington il prossimo dicembre.

Di cosa di occuperai al Caltech in California?
“Al Caltech e al JPL mi occuperò dello sviluppo di un nuovo modello numerico per investigare l’evoluzione sismica delle catene montuose, come gli Appennini e l’Himalaya. L’obiettivo è quello di fare un passo in avanti nella comprensione della fisica dei terremoti”.