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28 marzo 2024

Treviso

Gioco d’azzardo, sempre più malati nella Marca

In Parlamento il disegno di legge made in Treviso

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Gioco d’azzardo, sempre più malati nella Marca

TREVISO – I malati di gioco d’azzardo in provincia di Treviso nel 2018 sono stati 354. Nel 2015 erano 305. Ma queste sono solo le persone che si sono rivolte al Serd dell’Usl2 della Marca trevigiana, per cercare di curare la dipendenza da gioco, in particolare da Slot machine, Videolottery e altri giochi elettronici.

Il fenomeno in realtà è molto più vasto: i dipartimenti per le dipendenze trattano solo il 4,5% del bisogno potenziale. Una indagine epidemiologica recente stima infatti una prevalenza di gioco d’azzardo ad alto rischio dello 0,8% della popolazione maggiorenne nell’area Nord-Est del Paese.

“Ipotizzando un valore simile per il solo Veneto, significherebbe una utenza potenziale per i servizi di oltre 32.700 giocatori ad alta problematicità, rispetto ai 1.831 giocatori effettivamente presi in carico dai servizi – spiega Amelia Fiorin, referente Ambulatorio GAP (Gioco d’Azzardo Patologico) del Serd dell’Ulss 2 della Marca -. È possibile quindi stimare che complessivamente i dipartimenti per le dipendenze accolgano e trattino solamente il 4,5% del bisogno potenziale della comunità locale”.

Il dato più allarmante riguarda i giovani. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, nel 2018 ha giocato circa il 30% dei ragazzi su base nazionale, e il 20% dei residenti nel nord-est, di cui l’1,8% in modo problematico. La prevalenza di gioco problematico nei ragazzi di veneto, Friuli, Emilia Romagna e Trentino, è quindi più del doppio di quella degli adulti. Il problema non emerge, e viene sottovalutato dagli adulti, solo perché le cifre spese da persone senza reddito sono basse e non intaccano gli equilibri famigliari.

“In ogni caso l’azzardo minorile è un bacino da cui evolveranno i futuri giocatori patologici adulti – è l’allarme lanciato da Fiorin -. La letteratura è concorde nel riconoscere che i minori che giocano a soldi, e ancor più quelli che lo fanno in modo eccessivo, hanno maggiore rischio di mostrare altre aree problematiche: uso di alcol e di sostanze, comportamenti devianti, scarse performance scolastiche”.

È in questo quadro che si inserisce il disegno di legge made in Treviso, sottoscritto da 51 senatori con prima firmataria la senatrice trevigiana Sonia Fregolent, per limitare e controllare l’apertura delle sale gioco con vincite in denaro non solo nei comuni trevigiani ma in tutta Italia. La proposta di legge, presentata in Senato il 18 febbraio scorso, aspetta ora di essere incardinata nella commissione competente.  

“A fronte delle iniziative dei sindaci con specifiche ordinanze e regolamenti, mancava una legge nazionale che andasse a normare le aperture in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale – spiega Sonia Fregolent -. Un giocatore d’azzardo patologico rovina se stesso e il tessuto famigliare, il fenomeno è in espansione e va fermato. È una battaglia che ha fatto sul territorio il Comitato dei Sindaci del distretto di Pieve di Solgo e che, ora, il territorio trevigiano mi ha chiesto di portare in Parlamento”.

Il disegno di legge, nato con la consulenza del Gruppo di Lavoro sulla Ludopatia dell’associazione dei Comuni della Marca Trevigiana si pone, tra le varie finalità, di prevenire i costi sociali dovuti ai disturbi da gioco d’azzardo tutelando le fasce più deboli della popolazione. Vieta l’apertura di qualsiasi nuova sala giochi con apparecchi con vincita di denaro in locali che si trovino ad una distanza minore di 500 metri dai luoghi sensibili come scuole, oratori e centri sportivi, e minore di 100 metri dai luoghi che commercializzano denaro, oro o oggetti preziosi . Inoltre impone come orario di apertura di queste attività la fascia 8-22 di tutti i giorni della settimana.

La provincia di Treviso è infatti da anni in prima linea sul contrasto alle ludopatie e al gioco d’azzardo patologico, grazie al lavoro intenso fatto dall’associazione dei Comuni, che nel 2017 ha elaborato e fatto sottoscrivere ai primi cittadini il “Manifesto dei sindaci della Marca Trevigiana per l’attuazione di azioni di prevenzione del fenomeno del gioco d’azzardo e della ludo dipendenza” con lo scopo di creare, attraverso la sua approvazione nei consigli comunali o nelle giunte, un fronte comune a contenimento di un fenomeno sociale in allarmante crescita e a difesa dei soggetti più deboli. A seguito di quella campagna di sensibilizzazione, molti Comuni della Marca Trevigiana hanno già approvato il regolamento e la relativa ordinanza per regolamentare l’accesso alle sale giochi e sale scommesse. Solo pochi giorni fa il sindaco di Treviso, Mario Conte, ha firmato una nuova ordinanza che impone pene più severe ai gestori di questi locali che non rispettano le regole.

 


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