Giallo di Vittorio Veneto, arrivano i Ris per far luce sulla morte della donna
Posto sotto sequestro le cartelle cliniche e l'appartamento di Elda Tandura, in via Caprera
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La via in cui abitava Elda Tandura
VITTORIO VENETO - Arrivano i Ris di Parma per indagare sulla morte di Elda Tandura, la 66enne di Vittorio Veneto morta forse a causa delle lesioni riportate nel corso di una violenta litigata con un 49enne di Preganziol.
La Procura ha messo sotto sequestro l’appartamento di via Caprera dove risiedeva la donna: saranno i Ris a svolgere rilievi e misurazioni all’interno della sua abitazione, per cercare di fare chiarezza sulla vicenda.
Questa mattina, intanto, verrà effettuata l’autopsia, con la quale si cercherà di capire se ad uccidere la 66enne – dopo settimane di coma – siano stati eventuali maltrattamenti perpetrati dall’uomo durante la lite. Intanto il 49enne rimane l’unico indagato, per maltrattamenti aggravati dalla morte.
La Procura ha posto sotto sequestro anche le cartelle cliniche della paziente e a registrazione della chiamata al Pronto Soccorso, dopo la quale la Tandura era stata trasportata in ospedale.
E proprio il personale medico verrà ascoltato dagli inquirenti, per capire i motivi che hanno portato alla morte della donna. Tandura avrebbe infatti raccontato adun’infermiera – che la stava assistendo in ospedale prima di morire – che sarebbe stato il suo amico 49enne a ridurla in quello stato.
L’uomo era già stato denunciato nel 2012, ed è imputato in un processo per lesioni e maltrattamenti sulla donna.