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29 marzo 2024

Treviso

Gay Pride, Manildo: "Abbiamo altre priorità"

"Nessuna richiesta è arrivata in Comune, ma in tema di diritti civili abbiamo fatto molto"

| Isabella Loschi |

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| Isabella Loschi |

Gay Pride, Manildo:

TREVISO - “Mi sembra che quanto fatto da questa amministrazione in tema di riconoscimento dei diritti civili sia sotto gli occhi di tutti. Abbiamo fatto molto e rispettato l'agenda di governo del territorio. Ci occuperemo della questione qualora arrivasse una richiesta al Comune, che al momento non c’è”.

Queste le parole del sindaco Giovanni Manildo in merito alla possibile realizzazione in città del prossimo Gay Pride. Manildo mette un freno alla manifestazione, ma non la esclude. “Stabilito che stiamo parlando del nulla perché nessuna richiesta è arrivata al Comune e che non siamo assolutamente convinti che vi sia un effettivo interesse a organizzare nella nostra città una manifestazione di questo tipo, se arrivasse la richiesta - sottolinea il primo cittadino - la valuteremo con grande serenità, come accade per gli altri eventi e senza la preoccupazione di dover dimostrare una ‘discontinuità’ che ripeto c’è già stata con l’approvazione degli atti amministrativi necessari nelle sedi istituzionali competenti: giunta e consiglio comunale”.

Manildo insomma sceglie la strada della diplomazia, per non creare l’ennesima spaccatura all’interno della maggioranza, dove convivono diverse sensibilità, ricordando i passi già fatti con o senza Gai Pride: “Treviso in tema di diritti ha dimostrato la discontinuità con il passato: abbiamo approvato il registro delle unioni civili, dato il via libera al regolamento che concede la cittadinanza civica per ‘ius soli’ ai bambini stranieri nati in Italia”.

“Ora - dice - ci aspettiamo che su questi temi il governo acceleri, come peraltro ha già assicurato il premier Matteo Renzi. Al momento pensiamo ad affrontare questioni di estrema urgenza e che i cittadini ci chiedono: viabilità, piano degli interventi solo per fare alcuni esempi. Ci sono poi famiglie che non arrivano a fine mese, dobbiamo incentivare l’occupazione e fare i conti con l’emergenza casa, con un centinaio di sfratti in esecuzione solo in quest’anno”.

Intanto le opposizioni si dicono già pronte a boicottare la manifestazione: “Non si tratta di mettere in discussione gli orientamenti sessuali, ma di capire quali sono le priorità delle istituzioni e a quale modello di società si tende. Il Comune si dovrebbe preoccupare dei cassa integrati, dei padri di famiglia disoccupati, dei giovani precari, degli anziani con pensioni da fame”.

 


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