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19 aprile 2024

Montebelluna

Fumata bianca: l'alberghiero resta a Montebelluna

Incontro positivo tra sindaci e dirigenti dell'alberghiero e del Levi che ospiterà anche il prossimo anno le classi del Maffioli

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Incontro alberghiero Montebelluna

MONTEBELLUNA - Si è concluso con una scelta strategica l'incontro di ieri sera per definire il destino della sede staccata dell'Alberghiero Maffioli a Montebelluna a cui hanno partecipato il presidente della provincia, Stefano Marcon, assieme ai tecnici della provincia, Zonta e Luisotto, all'assessore all'istruzione di Castelfranco Veneto, Franco Pivotti, al sindaco di Montebelluna, Marzio Favero, al segretario Ivano Cescon e al dirigente Roberto Bonaventura, alla dirigente del Maffioli, Alessandra Fusaro, all'insegnante dell'alberghiero, Valletta, al preside del Levi, Ezio Toffano, e al vicepreside del Levi, Zorzi.

 

“L'incontro ha confermato la presenza delle sezioni staccate dell'alberghiero a Montebelluna anche per il prossimo anno - spiega il sindaco di Montebelluna, Marzio Favero - . Va elogiata la grande disponibilità reciproca e l'intuizione del vicepreside del Levi, professor Zorzi, che è anche architetto ed ha messo in luce la possibilità di modulare gli spazi del Liceo così da poter ospitare le classi dell'alberghiero. Questo ulteriore anno di convivenza ha l'obiettivo di formalizzare la revisione dell'accordo tra Provincia e Comune di Montebelluna al fine di recuperare l'ex liceo Levi in via Biagi dove trasferire l'Ipsia e creare la sede staccata dell'alberghiero che conserverà la sua sede principale a Castelfranco Veneto. Dopo la Sisus, si conferma la volontà di costituire un quartiere pregiato ed innovativo dell’area metropolitana veneta”.

 

“Quando ci si confronta le soluzioni si trovano sempre e questa ne è la dimostrazione - commenta il presidente della provincia e sindaco di Castelfranco Veneto, Stefano Marcon -. Un plauso ai dirigenti scolastici per l'accordo raggiunto che si aggiunge alle altre scelte strategiche compiute a livello territoriale, prima per la partita degli ospedali e poi con la Sisus. Operazioni che, passo dopo passo, confermano un approccio sempre più di area vasta ed aumentano la consapevolezza che il Veneto si dovrà misurare con un ulteriore capoluogo rappresentato dalla nostra nuova autorità urbana”.

 



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