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19 aprile 2024

Fragile e sofferente

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Alberta Bellussi | commenti |

Fragile e sofferente!

"erano due paesi dove tutti si conoscevano e si davano una mano come accade nei piccoli paesi, in quelle province italiche che al momento buono sono capaci, malgrado la fatica, il dolore, di far prevalere il senso di solidarietà sugli egoismi, sui rancori, le invidie. Dove tutti hanno un nome e un cognome e nessuno è un numero in un lungo elenco di vittime"…

 In Italia i disastri spesso aprono nuove fasi e consapevolezze...è il tempo di una rivoluzione di valori positivi.

Le immagini tremende del terremoto di questi giorni ha scosso tutti noi e ci ha fatto sentire quanto ci teniamo ad essere italiani e quanto ci teniamo a proteggere la nostra splendida penisola che ancora una volta si è rivelata vulnerabile.

L’Italia è universalmente riconosciuto come uno dei paesi più belli al mondo. Un territorio dalla bellezza però fragile. Un paese che necessita di cure e prevenzione contro i cosiddetti georischi , alcuni dei quali sono e saranno inevitabilmente accentuati dall’avanzare dei cambiamenti climatici e altri che sono così perché la posizione geografica ne segna il destino. I fenomeni che hanno devastato il territorio italiano sono i terremoti e le alluvioni.

La stima della popolazione esposta a rischio alluvioni in Italia è pari a 8.600.000 abitanti nello scenario di pericolosità idraulica media mentre i beni culturali esposti al medesimo rischio sono circa 28.500 e circa 7.100 le strutture scolastiche. Le Regioni più colpite sono state Liguria, Piemonte, Toscana, Veneto, Campania, Lombardia e Sicilia

La popolazione che vive in aree ad elevato rischio sismico è invece di circa 24 milioni di abitanti (che vivono nel 46% degli edifici sparsi sul territorio). Il rischio sismico si concentra nella parte centro-meridionale della Penisola, lungo la catena montuosa appenninica, in Calabria e Sicilia ed in alcune regioni settentrionali, come il Friuli, parte del Veneto e la Liguria occidentale, ma solo la Sardegna non risente particolarmente di eventi sismici.

Non si può infine dimenticare come l’Italia sia inoltre fortemente esposta al rischio delle eruzioni vulcaniche. I vulcani attivi, caratterizzati da eruzioni frequenti, sono l’Etna e lo Stromboli. I vulcani quiescenti, la cui ultima eruzione è avvenuta negli ultimi 10 mila anni, sono:  Colli Albani, Campi Flegrei, Ischia, Vesuvio, Lipari, Vulcano, Panarea, Isola Ferdinandea e Pantelleria. I vulcani sottomarini, alcuni dei quali attivi (Marsili, Vavilov e Magnaghi), sono concentrati nel Mar Tirreno e nel canale di Sicilia.

E a queste che sono le minacce più grandi che rendono vulnerabile l’Italia, si aggiungono  tutte le altre provocate o meno dall’intervento antropico.

Se mi fermo per un attimo a pensare sono davvero molte e spiazzanti. Ti sembra che di fronte a queste minacce l’uomo non ha difese.

Se mi scorrono davanti le immagini di Amatrice, Accumuli, Pescara del Tronto mi sento ancora più smarrita…

Se penso a quelle centinaia di persone morte nella loro casa uno dei luoghi che si ama di più nella vita mi sento impotente.

La cosa che maggiormente mi fa dolore è l’incapacità della politica di aver trattato l’Italia come uno stato fragile e di aver pensato a una programmazione globale, che partisse da lontano, e che lo mettesse in una condizione di sicurezza e non di totale vulnerabilità. Non c'è un vero piano prevenzione: in stato pessimo o mediocre 2,1 milioni di abitazioni e sono davvero tante. Mi fa schifo pensare ai miliardi spesi interventi serviti a nulla o mai finiti perché fermati da mille inchieste.

C’è una via di uscita a tutto ciò?

Per ora in tutte le riflessioni brutte che ha portato a fare questa catastrofe c'è un lato bello; ci sono  la solidarietà e l'amore che il popolo italiano hanno  dimostrato da subito. Questi sono valori che fanno tenere i piedi saldi per terra e  che consentono di affrontare insieme le difficoltà e per cercare di  costruire un mondo migliore. 

La strada è molto difficile...e molto impervia... chissà!



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