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28 marzo 2024

Conegliano

Forno crematorio a Conegliano, chiesto lo stop alla giunta regionale

“Vogliamo sapere se la giunta ritenga opportuno intervenire per bloccare il progetto" chiedono i consigliere M5s

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Forno crematorio a Conegliano, chiesto lo stop alla giunta regionale

CONEGLIANO - Il progetto dell'impianto di cremazione di Conegliano è al centro di un'interrogazione che il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle del Veneto ha presentato alla giunta regionale. Il Comune ha infatti dato il via al piano tramite un percorso che comprende l'utilizzo del project financing: il progetto prevede che per i prossimi 20 anni la concessione dei servizi cimiteriali, la manutenzione del cimitero e la ristrutturazione dei locali sia appannaggio del privato che costruirà il forno crematorio.

 

Il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Manuel Brusco fa però notare che la Regione del Veneto non ha ancora adempiuto al rispetto della normativa nazionale che prevede l’adozione di un piano regionale di coordinamento per la realizzazione di impianti di cremazione da parte dei Comuni, il quale dovrà contenere uno studio che miri a rilevare gli impatti sulla salute della popolazione e sull’ambiente dovuti alle emissioni in atmosfera generate da nuovi impianti di cremazione.

 

Vogliamo sapere se la giunta ritenga opportuno intervenire per bloccare il progetto – chiedono Brusco e il consigliere regionale M5S trevigiano Simone Scarabel – anche alla luce delle ultime vicende legate a questi impianti e all'impegno, preso dal consiglio regionale, di sospendere tutte le autorizzazioni per i nuovi impianti fino al 2018. Manca infatti un piano di coordinamento dell'attività di cremazione, così come è previsto dalla legge nazionale”.

 

I consiglieri regionali sottolineano inoltre come la realizzazione di questi impianti, il cui costo è molto elevato, sia vincolata dall’utilizzo dello strumento della finanza di progetto “che per sua natura - dicono - mette a serio rischio le casse delle Amministrazioni comunali in caso di inadempienza da parte del soggetto privato proponente, soprattutto in assenza di criteri chiari in grado di garantire l'effettiva sostenibilità economica dell’opera”.

 

“Si tratta di un progetto con troppi “se” - spiega anche il consigliere comunale M5S Massimo Bellotto – che di positivo ha solamente la manutenzione dei cimiteri, da troppi anni ormai ridotta al lumicino. Il forno viene proposto senza una reale valutazione delle necessità e senza che siano stati stipulati accordi con il territorio, in modo da garantirne l'autonomia finanziaria”.

 

“Inoltre – conclude il consigliere comunale – la struttura sorgerebbe a poche centinaia di metri da asili e scuole, quindi non ha una posizione azzeccata neanche dal punto di vista della logistica. In sostanza è l'ennesimo progetto mastodontico che ora rischia di trasformarsi nella nuova opera bloccata del territorio a causa della visione miope di chi ci governa da 20 anni”.

 



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