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16 aprile 2024

Treviso

Flavio Tosi si candida: il centro-destra fra alleanze e sondaggi

| Davide Bellacicco |

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Flavio Tosi si candida: il centro-destra fra alleanze e sondaggi

TREVISO - Dopo Alessandra Moretti per la coalizione di centro-sinistra e Luca Zaia e Jacopo Berti, rispettivamente sostenuti da Lega Nord e Movimento 5 Stelle, anche Flavio Tosi annuncia ufficialmente la propria discesa in campo per le elezioni regionali venete, una tornata elettorale che quest'anno, eccezionalmente, causa sovrapposizioni di festività civili e religiose e l'adunata degli alpini, vedrà i cittadini ai seggi il 31 maggio, salvo variazioni. La candidatura, meditata ma invero mai esclusa, giunge direttamente, in presenza di un migliaio di sostenitori, dalla kermesse veronese di "Ricostruiamo il Paese", la fondazione tosiana al centro del dibattito leghista di questa settimana e che dovrebbe costituire una lista civica a sostegno del primo cittadino di Verona.


Per quanto concerne il nodo alleanze, se Forza Italia pare maggiormente propensa a schierarsi con il governatore uscente, che a sua volta sta valutando l'opportunità di conservare la presenza di una Lista Zaia nel quadro della coalizione, Ncd e Udc, ormai convergenti nel processo di aggregazione di Area Popolare, dopo aver seccamente rinviato al mittente la proposta di non presentare i propri simboli confluendo in una lista civica per ovviare all'imbarazzo di un Salvini che si allea con Alfano pur considerandolo il nemico numero uno e che dava per praticabile solo questa via, procedono nella ricerca di alleati per costituire una coalizione alternativa. Che il nome che aggreghi centristi e delusi del centro-destra (sempre meno centro e sempre più destra) salviniano possa coincidere con quello di Flavio Tosi possiamo intuirlo da non sporadiche dichiarazioni che le parti in causa rilasciano in queste ore. Così il senatore Maurizio Sacconi, che al Corriere della Sera dichiara: "Con la separazione di Tosi dalla Lega il Veneto diventa il laboratorio della futura geografia politica italiana. Nella regione in cui il centrodestra ha avuto i maggiori consensi il prossimo voto di maggio non avrà solo quale posta in gioco il governo della Regione ma forse ancor più il ridisegno delle possibili alternative alla sinistra. La sconfitta della destra estrema di Salvini e l’emersione di un polo liberal popolare possono infatti aprire la strada ad una autentica competizione nelle prossime elezioni politiche". 


I candidati: il termine per la presentazione delle liste si avvicina. Per ora è ancora buio su coloro i quali sosterranno in concreto il leader dei Fari nella corsa a Venezia. Sapremo di più nei prossimi giorni, quando eventuali scissioni nei gruppi consiliari delle amministrazioni locali potrebbero conclamarsi e quando inizieranno a manifestarsi i primi sostegni espliciti dopo l'indecisione, pure giustificata, delle prime ore. La Lega ufficiale, per comporre il listino della nostra circoscrizione provinciale, dovrebbe pescare con una certa abbondanza dal Consiglio Provinciale e dalla giunta di S. Artemio, di fatto comunque in scadenza nel 2016 e privata di numerose competenze dalla riforma Delrio. Un'eventualità di questo tipo aprirebbe ad una serie di avvicendamenti di cui daremo conto. Resta in pole anche il Presidente del Consiglio Provinciale, Fulvio Pettenà.


I sondaggi: ad oggi le analisi commissionate dalle forze politiche concordano nell'attribuire alla candidatura del sindaco scaligero circa il 10% dei consensi, dato probabilmente da riconsiderare a seconda della scelta definitiva di Forza Italia, data all'incirca al 7%. Circa il 20% gli elettori stimati su scala nazionale che si riconoscono nelle prese di posizione contro l'attuale segretario federale di via Bellerio. Non è ancora noto il dato regionale. Luca Zaia raccoglierebbe un vantaggio su Alessandra Moretti di 7-8 punti percentuali, dimezzando la forbice con la sfidante rispetto a una settimana fa. Molto dipenderà dalla composizione delle liste e soprattutto dalla forza delle civiche, data dalla scelta di candidati non di partito ma che possono trainare le coalizioni.  Il peso del candidato del M5S resta una chimera: d'altronde si sa che è caratteristica di quella compagine un risultato elettorale estremamente diversificato sul territorio e variabile fra una tornata elettorale e l'altra. Occorrerà semmai capire a chi sottrarrà consenso, posto che nel 2010 il progetto grillino era solo agli albori. Per il resto trattasi di sondaggi e, memori dei silenzi e delle sviste sul 25% di Grillo alle politiche 2013 o sul 40% di Renzi alle Europee 2014, nessun candidato, al netto delle dichiarazioni rassicuranti in pieno stile da campagna elettorale, può legittimamente dormire sonni tranquilli.


 


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