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29 marzo 2024

Treviso

Finto funzionario si fa versare soldi raggirando responsabile dell’asilo nido

È stato individuato e denunciato dalla polizia postale insieme alla compagna

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donna

TREVISOResponsabile di un asilo nido trevigiano raggirata da una coppia di truffatori poco più che ventenni di Torino che si sono fatti versare dei soldi fingendo di essere del Miur. I fatti si sono verificati a febbraio scorso ed a seguito della denuncia della dipendente della scuola dell’infanzia sono scattate le indagini da parte della polizia postale del Veneto.

 

Il truffatore ha chiamato l’asilo nido fingendosi un funzionario dell’ufficio scolastico regionale ed ha richiesto alla responsabile di versare i soldi, alcune migliaia di euro: c’era stato a suo dire un errato accredito di denaro a favore dell’istituto e se non l’avesse fatto il Miur avrebbe bloccato i fondi da erogare all’asilo stesso.

La responsabile è stata in questo modo indotta a versare la somma di denaro, in particolare a favore di coordinate riconducibili ad una carta Postepay attivata presso un ufficio postale di Torino, seguendo le indicazioni fornite da quello che credeva appunto essere un referente dell’ufficio scolastico regionale. Solo dopo si è resa conto di essere stata raggirata ed ha avvertito la polizia.

Tramite l’analisi della movimentazione di denaro ed incrociando le immagini del sistema di videosorveglianza degli uffici postali in cui risultavano essere state eseguite le operazioni, si è riusciti ad individuare la donna complice del finto funzionario. Era la sua compagna, si era recata all’ufficio postale come un’insospettabile mamma, con un passeggino ed un bambino di pochi mesi. Poi la polizia è risalita anche al compagno, l’ideatore della truffa, il quale era riuscito a mettere a segno il raggiro grazie all’utilizzo di utenze telefoniche intestate a cittadini stranieri.

Sono scattate quindi le perquisizioni domiciliari, da cui sono emersi elementi utili per far formalizzare le denunce a carico di entrambi per i reati di truffa e sostituzione di persona. Le indagini sul loro conto proseguono: potrebbero essere artefici di altre truffe simili ai danni di altre scuole o istituti religiosi.

 

La polizia postale sottolinea l’importanza di prestare massima attenzione prima di effettuare un bonifico richiesto da qualcuno che possa generare anche il minimo sospetto. In Veneto ci sono stati casi eclatanti di aziende che hanno effettuato bonifici da centinaia di migliaia di euro a conti diversi rispetto a quello che credevano.

La cosa, sottolinea la polizia postale, è piuttosto frequente soprattutto nel caso in cui si parli di scambi di denaro tra aziende che collaborano da anni e tra le quali si possono insinuare specialisti di truffe informatiche, che semplicemente sostituiscono le coordinate del bonifico dirottando il denaro su conti esteri. Prima di effettuare bonifici ingenti è opportuno verificare tramite telefono o con altri metodi acclarando la correttezza dell’operazione.

 

(Nelle foto la donna ripresa dal sistema di videoserveglianza e la conferenza stampa della polizia postale)

 



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