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20 aprile 2024

Nord-Est

Il fine della vita: le molteplici sfaccettature del problema

Confronto sul piano sul versante scientifico, medico e giuridico

| Pietro Panzarino - Vicedirettore |

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Il fine della vita: le molteplici sfaccettature del problema

PORDENONE - Il fine vita, argomento che tocca profondamente il sentire di ogni persona, sarà al centro dell’incontro, aperto al pubblico, che mercoledì 4 ottobre, alle 17.30, nell’auditorium dell’Istituto Vendramini di Pordenone, aprirà l’anno sociale 17/18 del Soroptimist club International di Pordenone. Il delicato argomento sarà trattato sul versante scientifico, medico e giuridico.

Organizzata dal club con l’Unione giuristi cattolici di Pordenone, in collaborazione con l’Associazione medici cattolici e gli ordini professionali di avvocati, medici e giornalisti (vale infatti anche come incontro di aggiornamento per le tre categorie), la serata sarà introdotta dall’avvocata Carla Panizzi (in foto), presidente di entrambe le realtà promotrici, seguita dal confronto fra il professor Luciano Eusebi, ordinario di Diritto penale all’Università cattolica di Milano, e la dottoressa Gabriella Nadalin, primario di anestesia e rianimazione all’ospedale di San Vito al Tagliamento, moderati dal Don Bruno Cescon, giornalista, e filosofo.

 

L’incontro offre dunque un’occasione importante per riflettere, insieme a interlocutori prestigiosi, sulla consapevolezza di noi tutti rispetto all’ultimo tratto della nostra vita. “Ne sappiamo certamente più di ieri – sottolinea la presidente Panizzi - ma con più interrogativi, e proprio grazie e a causa del progresso della medicina, che invece avrebbe dovuto costituire un passo in avanti nell’accostamento, sempre più umano, allo spegnersi della persona. La grande questione dell’ultimo tratto di vita non è più –e in parte lo è forse sempre stata- una questione che riguarda solo gli anziani e i malati terminali; coinvolge i traumatizzati a causa soprattutto degli incidenti stradali, e sempre di più anche la vita appena sbocciata di un bambino, al quale la scienza oggi dona una speranza di vita dove speranza non c’è. Sono degli esempi e delle situazioni – prosegue - che presentano notevoli difficoltà di approccio, sia da parte dei medici, dei giuristi, che del soggetto stesso e dei familiari. La nostra società oggi è in grado di offrire dei criteri valutativi circa le scelte di fine vita, che possano venir offerte alla stessa autonomia del paziente? Il solco che traccia la legge è, o dovrebbe essere, a più corsie, o a senso unico? Quali possibilità di scelta offre al medico, al paziente? Cosa dovrebbe impedire o imporre una norma su un campo delicatissimo sul piano umano ed etico, che strettamente giuridico non è? Domande alle quale si cercherà di dare una risposta nel convegno del 4 ottobre, “convinti che nessuna epoca – conclude Panizzi - ha avuto come l’attuale nozioni così numerose sull’uomo, eppure mai l’essere umano ha assunto un aspetto così problematico come ai nostri giorni”.

 



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