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29 marzo 2024

Montebelluna

Filippo, per lui esame universitario direttamente in stanza ospedale

Era ricoverato al San Valentino di Montebelluna. Il personale si è adoperato con l’Università di Padova per non far perdere il test di ammissione

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Filippo, per lui esame universitario direttamente in stanza ospedale

MONTEBELLUNA - L’ospedale di Montebelluna per un giorno ha ospitato un’aula universitaria. E’ successo per permettere ad un paziente di non perdere una sessione di esami. Filippo Gazzola, 19 anni, di Caselle d’Altivole, nei primi giorni di settembre aveva ricorso alle cure dell’ospedale a seguito di un incidente stradale.

Le sue condizioni, dopo un ricovero in rianimazione, non gli avrebbero permesso, dopo appena una decina di giorni, di sostenere il test d’ingresso a “professioni sanitarie” programmato a Padova per l'ammissione a tutti i corsi di laurea triennali di area medica. Il suo obiettivo era accadere a Tecnico Audioprotesista. Purtroppo, come detto, per le condizioni cliniche non sarebbe stato possibile per lui entro quella data lasciare l'Ospedale.

 

La problematica non è passata inosservata al personale sanitario e in particolare al dr. Andrea Bianchin, coordinatore Ospedaliero Trapianti presso U.O.Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale S.Valentino di Montebelluna che immediatamente ha preso contatti con l’Università per organizzare quella che viene definita un’aula esterna.

 

“E’ stata una corsa contro il tempo per andare incontro all’esigenza di un paziente che avrebbe perso un anno per partecipare nuovamente all’esame di ammissione – racconta Francesco Benazzi, direttore generale dell’Ulss 2 Marca trevigiana - Devo dire che nell’Università di Padova abbiamo trovato grande umanità e comprensione per questo episodio straordinario che ha avuto una risposta degna del miglior percorso di umanizzazione delle cure”.

 

L'esame, in contemporanea a quanto succedeva a Padova, si è svolto il giorno 13 alle ore 11.00 in una stanza di degenza in Chirurgia alla presenza del personale docente dell'Università. La prova si è svolta in 100 minuti. La scheda delle risposte è poi stata subito inviata a Padova per la correzione insieme a tutte le altre.

 

“Si comprende bene come il morale del paziente e della famiglia sia stato sostenuto da un simile approccio di ascolto ai bisogni non solo fisici – continua Benazzi .- Devo però sottolineare l’impegno e la professionalità dei medici che hanno preso in cura il paziente ognuno per le proprie competenze a cominciare dai primari dr. Maurizio De Luca di Chirurgia e dr. Moreno Agostini di Rianimazione. Un grazie sincero anche al dr. Massimo Minni, al dr. Alberto Sartori, al dr. Ferdinando Cendon, al dr. Federico Carlo Caria e al dr. Andrea Bianchin le cui cure hanno permesso al paziente, ora nella fase di riabilitazione, di affrontare positivamente la sua prova universitaria”.

 

(Nella foto da sx Paolo Gazzola, Filippo Gazzola e Francesco Benazzi)

 



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