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20 aprile 2024

Agenda

Festa dell'Europa

Incontri - Presentazioni

dove Teatro Da Ponte di Vittorio Veneto

Da quattro anni gli Istituti superiori della Sinistra Piave sono coinvolti nella riflessione sulla storia dell'Europa e sulle loro aspettative. Negli ultimi due anni l'iniziativa ha subito un salto di qualità con il pieno coinvolgimento del Comitato delle Regioni di Bruxelles, di cui è membro Marco Dus, capogruppo in consiglio comunale a Vittorio Veneto. Il Comitato collabora all’organizzazione della Festa dell’Europa, che si svolge in tutta l'Unione Europea il 9 Maggio, Anche quest'anno l' evento, con il coinvolgimento di centinaia di ragazzi delle scuole superiori di Vittorio Veneto, Pieve di Soligo e Conegliano si svolge al Teatro "Da Ponte". L’iniziativa, coordinata dal GAL Alta Marca, si avvale della sinergia con il Comitato Europeo delle Regioni (CdR), che organizza in tutti i 28 Paesi i dibattiti sul Futuro dell’Europa, chiamati “Riflettere sull’Europa”. Ne abbiamo parlato con Dus.

 

Uno delle maggiori critiche che vengono fatte all’Unione Europea, in questi ultimi tempi, è la sordità nei confronti delle richieste dei cittadini. Il nostro obiettivo è quello di coinvolgere il livello locale per raccogliere e trasmettere a Bruxelles le preoccupazioni e le proposte dei cittadini su ciò che dovrebbe essere l'UE. Lo scopo del Comitato Europeo delle Regioni è proprio quello di portare la voce degli enti locali e regionali in Europa per limitare questa distanza e costruire un ponte di dialogo tra le città e Bruxelles. Strumenti di coinvolgimento dal basso, come questi “dialoghi con i cittadini” consentono di avvicinare le istituzioni europee e farle entrare nella nostra vita. Il feedback è fondamentale per strutturare il contributo del CdR alla riflessione sull'UE e raccogliere idee per l'ulteriore processo di riforma dell'Unione.

 

Ma come possono dei “dialoghi” tra studenti giungere fino a Bruxelles?

 

Lo strumento è molto semplice. Durante la festa dell’Europa i ragazzi partecipano alla compilazione di un questionario on-line molto intuitivo, i cui risultati confluiscono in un database Europeo, che poi la Commissione Europea esamina ed elabora. Sono nuovi strumenti digitali, con cui i ragazzi si trovano in totale confidenza. Strumenti che permettono di raggiungere migliaia di persone in poco tempo, contribuendo a costruire quel processo decisionale chiamato bottom- up (dal basso verso l'alto). Lo stesso questionario è pubblicato sul sito del Comitato Europeo delle Regioni, nella sezione “Riflettere sull'Europa”, nel quale sono disponibili anche i risultati divisi per Stato. I risultati di questo sondaggio tra i cittadini europei saranno utilizzati per la stesura di un parere del Comitato sul futuro dell'Europa, che sarà poi trasmesso alle altre istituzioni europee ed entrerà quindi nel dibattito sulle riforme necessarie per rendere l'Unione Europea più efficiente e vicina ai cittadini.

 

Nel questionario trovano spazio domande tipo: “su quale livello politico fai maggiore affidamento?” “In quale ambito ritieni che l’UE apporti vantaggi concreti alla tua vita e alla tua città/regione?” In quale ambito pensi che l’Unione Europea non debba interferire con la tua vita?” E così via. È già possibile fare una prima riflessione sulle risposte pervenute?

 

I cittadini richiedono una politica europea maggiormente incentrata sul conferimento di responsabilità e sull'offerta di vantaggi tangibili per i cittadini. A mio parere, tutto ciò però presuppone un ruolo specifico per gli enti locali e regionali, che dovrebbero essere dotati delle competenze adeguate e dei mezzi per esercitarle. Ahimè la strada per raggiungere questi obiettivi è ancora molto molto lunga, perchè governare la complessità di vedute di 28 Paesi non è affatto facile.

 

La riflessione politica sul futuro dell'Europa ha avuto inizio il 16 settembre 2016, quando i capi di Stato e di governo dell'Unione europea si sono incontrati a Bratislava per avviare un dibattito sulle prospettive di sviluppo dell'UE. Tale dibattito ha portato a sua volta alla firma, il 25 marzo 2017, della Dichiarazione di Roma in cui è stata delineata una visione comune per l'Europa. Il 1° marzo 2017 la Commissione europea ha pubblicato il suo Libro bianco sul futuro dell'Europa, nel quale espone cinque possibili scenari per lo sviluppo dell'UE, a seconda del percorso intrapreso, il documento è stato molto discusso anche in Italia. Che idea ti sei fatto?

 

Credo che essenzialmente debbano essere due le azioni da intraprendere. La prima, dare dignità alle azioni al livello più appropriato, vale a dire il rispetto del principio di sussidiarietà, che permette l'esercizio del potere al livello più vicino ai cittadini; la seconda, il dialogo con i cittadini dell'UE vale a dire intensificando i dibattiti sull'Europa anche a livello locale. Tutto questo può costituire un'opportunità di ricollocare i cittadini al centro del progetto europeo, dando al tempo stesso nuova linfa vitale al progetto europeo. Gli enti locali e regionali svolgono un ruolo fondamentale in quanto rappresentano il livello di governo più vicino ai cittadini. Essi possono essere visti attraverso la lente della "prossimità" e possono svolgere una funzione di collegamento tra cittadini e istituzioni dell'UE.

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