Farmacia Trevigiana taglia dipendenti:è polemica
Caldato a Gobbo: "10 licenziamenti sono troppi, serve chiarezza"
TREVISO – Scoppia il caso “farmacie”. L'annunciato taglio di 10 posti di lavoro su un organico complessivo di 44 unità, da parte della società Farmacia Trevigiana Spa, di cui il Comune è socio ed esprime il presidente, ha innescato la polemica a palazzo dei Trecento.
Maristella Caldato, consigliere comunale del Pd, ha chiesto e sollecitato invano una replica del sindaco Gian Paolo Gobbo in quanto «è la prima volta, nella storia del Comune di Treviso, che un’ azienda a partecipazione pubblica, seppur di minoranza, decide di affrontare e risolvere le proprie difficoltà economiche, non attraverso un serio piano di ristrutturazione e riorganizzazione aziendale, ma mediante una significativa e rilevante riduzione del personale che, della situazione che si è determinata, è indubbiamente il meno responsabile – spiega la Caldato - . Seppur ci sia una diminuzione del fatturato del 4%, ipotizzata al 7% a fine anno – aggiunge - combinata con altri fattori esterni, quali le liberalizzazioni del Governo Monti, non giustifica affatto una riduzione di organico del 23%, troppo consistente rispetto anche ai peggiori scenari che potrebbero configurarsi e tale da far trasparire sviluppi, quali la vendita da parte del socio privato, che attualmente sembra venga negata».
Sulla questione, la consigliera Caldato pretende chiarezza da parte dell’Amministrazione: «mai potrebbe essere accettato che gli interessi particolari del socio privato vengano prima del lavoro di dieci dipendenti – conclude - e mai potrebbe essere perdonato ad una Amministrazione Pubblica di aver favorito gli interessi economici di pochi».