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20 aprile 2024

Vittorio Veneto

Famiglia uccisa, le parole della figlia maggiore: "Non volevano sposassi un italiano"

La 28enne è stata arrestata con l'accusa di essere l'omicida

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Famiglia uccisa, le parole della figlia maggiore:

CORDIGNANO-SACILE - La Procura di Gostivar, in Macedonia, ha ufficialmente ordinato l'apertura di una procedura d'indagine per omicidio e per favoreggiamento contro le tre persone fermate, tra cui la figlia maggiore, Blerta Pocesta, in relazione al massacro di Amit, Nazmie e Anila Pocesta. La decisione corrisponde, in Italia, alla fase che segue la convalida di un arresto.

 

Secondo quanto scrive oggi l'agenzia di stampa macedone Mia, "una donna dell'età di 28 anni", presumibilmente Blerta, "è sotto indagine perché ci sono motivi per sospettare che abbia commesso il crimine di omicidio", mentre gli altri due fermati sono indagati per favoreggiamento nella commissione del delitto.

 

Un giudice per le indagini preliminari ha ordinato la detenzione per 30 giorni per tutti e tre i sospettati. Blerta Pocesta, arrestata con altre due persone con l'accusa di essere responsabile dell'uccisione, avrebbe organizzato il triplice delitto perché la famiglia non le consentiva di sposarsi con un italiano.

 

A riferirlo è il quotidiano macedone in lingua albanese 'Koha'. "Non mi permettevano di sposare un italiano", scrive il giornale citando la donna 28/enne per la quale i giudici macedoni, analogamente agli altri due sospettati, ha disposto per ora trenta giorni di carcere. Blerta, secondo 'Koha', ha ammesso di aver organizzato la strage familiare negando tuttavia di essere stata lei materialmente a sparare e a uccidere genitori e sorella.

 

Tuttavia, osserva il giornale, inquirenti e medici legali hanno rivenuto nella casa della strage tracce solo sue e non di altre persone. Citando la polizia italiana, 'Koha' afferma al tempo stesso che Blerta Pocesta faceva uso di droghe e che in Italia era registrata come tossicomane. L'uccisione di Amid Pocesta (55 anni), della moglie Nazmije (53) e della figlia Anila (14), famiglia macedone di etnia albanese e religione musulmana che risiedeva da tempo a Sacile (Pordenone), e' avvenuta il 27 agosto scorso nella loro casa di Debar, località dell'ovest della Macedonia al confine con l'Albania, dove era tornata in occasione di un matrimonio.

 



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