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29 marzo 2024

Italia

Falso in bilancio, emendamento del governo: via le soglie di non punibilità

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Andrea Orlando

ROMA - L'atteso emendamento del governo al ddl anticorruzione relativo al falso in bilancio "sarà presentato in commissione". Lo ha detto il ministro della Giustizia Andrea Orlando (in foto) parlando con i giornalisti a palazzo Madama.

Orlando ha spiegato che "abbiamo eliminato le soglie di non punibilità su cui c'erano delle critiche e si terrà conto invece delle condotte di particolare tenuità e lasciando al giudice la valutazione caso per caso". I cinque anni sono il massimo della pena, che nel minimo resta a un anno nel caso di società non quotate. Per quelle quotate si va da 3 a 8 anni.

Intanto, il relatore al ddl anti corruzione Nico D'Ascola (Ncd) ha presentato due emendamenti in commissione Giustizia al Senato, dove il ddl è in discussione, che alzano le pene rispettivamente per la corruzione in atti giudiziari e corruzione per induzione. Sotto il primo profilo, le pene passano da 6 a 12 anni (anziché da 4 a 10), mentre la fattispecie aggravata viene punita con un minimo di 6 a un massimo di 14 anni (ora si va dai 5 ai 12 anni). Sul versante, invece, della corruzione per induzione, la pena prevista va da 6 a 10 anni e mezzo (invece che da 4 a 10 anni).

La commissione Giustizia ha fissato per giovedì prossimo, 5 marzo, alle 14, il termine per la presentazione dei subemendamenti agli emendamenti depositati dal relatore D'Ascola. Lo si è appreso a margine della seduta. Una scadenza che rende dubbia la possibilità che il testo possa approdare in aula entro la settimana, com'era nelle previsioni e nelle intenzioni della maggioranza e del governo.

 



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