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28 marzo 2024

Treviso

"Facciamo crescere nuovi boschi a Treviso"

La proposta di Impegno Civile per migliorare la qualità dell'aria

| Isabella Loschi |

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| Isabella Loschi |

TREVISO - Piantiamo nuovi alberi in città. E’ questa la proposta lanciata da Impegno Civile per migliorare l’ambiente, in occasione della manifestazione internazionale di domani, 15 marzo.

“La bufera, che a fine ottobre scorso ha devastato il Cadore, ha distrutto anche 26.000 ettari di bosco: un patrimonio arboreo capace di assorbire circa 130.000 tonnellate/anno di anidride carbonica - scippa Luciano Franchin, ex assessore all’ambiente a Treviso - E’ inevitabile che l'assenza di questi boschi, che si protrarrà per almeno 10 anni, faccia riversare parte di questa massa di CO2 anche sulla nostra città. Ciò peggiorerà sensibilmente la qualità dell'aria che respiriamo. Per questo dobbiamo sostituire in pianura i boschi perduti”.

Impegno Civile presenta una mappa dei luoghi in cui si potrebbero far crescere nuovi polmoni verdi in città per 16 ettari. Il primo posto indicato è il “bosco del respiro” a Santa Bona: “2, 5 ettari, conservandone il peculiare carattere di area adatta a quanti soffrono di allergie”. Il secondo intervento parla di trasformare il parco Uccio in bosco urbano, “utilizzando essenze ad alto assorbimento di CO2, intervento, questo, particolarmente opportuno per l'adiacenza della casa di riposo per anziani. E per la possibilità di coinvolgere nel lavoro e nella spesa aziende private”. E ancora la piantumazione di un secondo “bosco del respiro” di 7 ettari, nella zona di via Paludetti, conservandone la peculiarità; la sistemazione prevista del parco Eolo, con arricchimento dell'alberatura; la sistemazione a giardino alberato della parte non utilizzata dalla Open Piave, alla caserma Piave. “Anche questo intervento - spiega il gruppo - è opportuno data l'assenza di giardini pubblici in una zona della città fittamente abitata”. La sistemazione a giardino alberato dell'ex Telecom a S. Zeno e l’opportunità di convincere la Regione a trasformare l'ex Consorzio agrario al ponte della Gobba, lungo il Put, in giardino pubblico fittamente alberato. “Sarebbe un importante “regalo” ai cittadini di Treviso e un importante punto di partenza per la ciclabile del Sile”. Infine un bosco di un ettaro nello spazio della caserma Salsa.

“Ci rendiamo conto che l'attuazione di questa proposta comporta variazioni del programma di spesa, ma non sfuggirà che la piantumazione di nuove alberature per circa 16 ettari, contribuirà a migliorare la qualità della vita in città darà un concreto contributo al superamento della crisi climatica”.

 


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Isabella Loschi

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