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28 marzo 2024

Conegliano

ETILE CARPENE': "NIENTE CAMPANILISMI SUL PROSECCO"

Il titolare della Carpenè Malvolti è convinto che sia necessario cooperare. Per evitare che il prosecco parli brasiliano...

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ETILE CARPENE':

In un incontro conviviale "sotto l'albero", Etile Carpenè, titolare della storica casa spumantistica di Conegliano, ha sottolineato come il presente del Prosecco sia un po' oscurato dalla crisi in atto.

"Nonostante la qualità riconosciuta del prodotto - ha detto l'imprenditore - il prosecco riflette la riduzione dei consumi che si registra un po' ovunque e che probailmente proseguirà per tutto il primo semestre del 2009. L'andamento della vendemmia e l'aumentato costo dell'uva ha costretto a operare un piccolo incremento del prezzo del vino in bottiglia, che però regge a livello di esportazioni (la Svizzera è uno dei paesi che ama maggiormente i nostri spumanti). Eppure, nonostante il periodo non favorevole, Carpené Malvolti ha deciso di attuate una politica aziendale fatta di investimenti e il prossimo anno uscirà sul mercato con un nuovo prodotto."

Alla crisi, la casa spumantistica più antica d'Italia reagisce dunque con "ottimismo" e sulla difesa del marchio "Prosecco", dimostra larghe vedute. "Per quanto mi riguarda - ha sottolienato Etile Carpené - non farei ostruzionismo sull'ipotesi di estendere anche alla provincia di Venezia la possibilità di produrre Prosecco. Meglio cooperare tra produttori del nord Italia, prima che il Brasile proponga sul mercato il "suo" prosecco."

Sull'identità territoiale del vino prosecco è intervenuta stamattina anche la Filiera del Prosecco.

"Il Tavolo trevigiano della Filiera del Prosecco - si legge nel comunicato - coglie con grande soddisfazione la notizia che vede la Giunta regionale deliberare sulla tutela a livello internazionale del vino Prosecco e sul riconoscimento . Un tavolo che da quasi due anni si confronta coinvolgendo la stragrande maggioranza dei viticoltori trevigiani che ricordiamo detengono il 95 % del totale di prosecco prodotto. Ora l’auspicio che a livello ministeriale la stessa possa essere accolta positivamente al fine di tutelare definitivamente l’utilizzo del nome Prosecco nel mondo. Spiace solo una questione che ci risulta incomprensibile e che ci ha colti di sorpresa. Quella di constatare   che la Regione abbia contemporaneamente autorizzato la coltivazione del vitigno Prosecco anche in provincia di Venezia. Ricordiamo a tal proposito che le province precedentemente autorizzate, per quanto riguarda il Veneto, sono Vicenza, Padova, Treviso e Belluno. E’ bene però precisare che i produttori di Venezia del vitigno Prosecco non potranno commercializzare vino Prosecco fintantoché non saranno autorizzati dal disciplinare Doc. Il percorso di tutela l’abbiamo iniziato per chi storicamente produce Prosecco e non certo per altri territori che in tal senso non hanno storia produttiva."

Anche per Carpenè, non va comunque dimenticato che il vino di collina ha caratteristiche e costi più elevati in quanto la meccanizzazione nelle aree collinari trova oggettive difficoltà di applicazione.

edr

 


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