VITTORIO VENETO - "La Comunità Montana delle Prealpi Trevigiane è diventata un ente inutile e in quanto tale va abolito". Queste le motivazioni che hanno spinto Alessandro De Bastiani (in foto) a dare le proprie dimissioni da consigliere dell'ente, e a invitare i suoi colleghi a seguirlo. Per De Bastiani, la comunità montana è inoltre un ente "immorale se continua ad assegnare l’incarico della reggenza della Segreteria come secondo lavoro al dott. Lorenzo Traina, già segretario ben retribuito del comune di Vittorio Veneto, per un importo lordo annuo di € 26.261,60 a fronte di una disoccupazione giovanile che supera il 40%. A questo aggiungiamo il fatto che la presidenza rappresenta i comuni del solighese che intendono uscire dalla Comunità per costituirsi in Unione dei Comuni del Quartier del Piave. Con tutto il rispetto e stima per il Presidente Gino Lucchetta, assessore di Pieve di Soligo, poichè è espressione di un comune che intende staccarsi dalla Comunità Montana sarebbero coerenti e conseguenziali le sue stesse dimissioni".

"Questo ente -  fa presente De Baastiani - si è ridotto al ruolo di far transitare contributi; tanto vale che le risorse vengano direttamente gestite tra la Regione e i Comuni risparmiando l’imbarazzante passaggio burocratico per il quale si mantiene un presidente, un vicepresidente e una Giunta composta da 5 assessori. E senza far scomodare un Consiglio della Comunità composto da 50 consiglieri in rappresentanza dei 16 comuni aderenti che giustamente non percepiscono nessun gettone di presenza. Le Comunità Montane sono un inutile e farraginoso apparato burocratico che non ha più motivo di esistere in tempi di revisone della spesa pubblica. La Lega Nord quand’era minoranza ha sempre predicato l’abolizione dei carrozzoni politici includendovi Province e Comunità Montane per poi cambiare idea quando si sono seduti su quelle poltrone dalle quali non si sono più voluti staccare. Oggi è la Lega Nord la più strenua sostenitrice di questi enti mangiasoldi che l’allora ministro Calderoli aveva dichiarato di voler “sterminare”. Partito da 34 mila enti inutili che “bruciano soldi solo per sopravvivere”, dopo un anno gli enti da tagliare erano diventati 714 ma nessuno dei decreti di riordino riuscì a passare con il risultato che sono stati “ghigliottinati” finora solo 24 enti".

"Le dimissioni, a poche settimane dalla scadenza del mandato, manifestano la mia adesione alla guerra dichiarata dal Governo agli enti inutili attraverso il DEF Documento di Economia e Finanza “sforbicia-Italia”. Seguo l’esempio dei colleghi - conclude De Bastiani - che mi hanno preceduto in questa scelta, i consiglieri Giuseppe Costa e Alessandro Valenti e invito i rappresentanti di tutti i comuni a fare altrettanto. Daremo in questo modo il segnale che veramente vogliamo cambiare strada iniziando da casa nostr".