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28 marzo 2024

Montebelluna

Endoscopie a Silea e non più a Montebelluna, l'ira del medico per i disagi delle trasferte

La protesta di un medico costretto con i pazienti a una trasferta disagevole

| Ingrid Feltrin Jefwa |

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| Ingrid Feltrin Jefwa |

Endoscopie a Silea e non più a Montebelluna, l'ira del medico per i disagi delle trasferte

MONTEBELLUNA – Uno sfogo in piena regola quello del dottor Renato Follador di Montebelluna che spiega: “… mi reco a fare endoscopia a Silea: più di un’ora di strada fra andata e ritorno. Mi avevano proposto di lavorare a Montebelluna per un “extrabudget”, cinque minuti di strada. Poi hanno bloccato, per il manager meglio Silea. Però ci sono Pazienti dell’extrabudget che vengono da Crocetta, da Caerano… più di un’ora di strada. Non erano più comodi anche loro a Montebelluna? E pensare che c’è un manager per gestire le liste d’attesa, pagato profumatamente, per avere queste idee geniali!”.

Sulla questione abbiamo interpellato telefonicamente il dottor Paolo Patelli, dirigente dell'unità Attività Specialistica, nominato nel giugno 2018 coordinatore dei cup manager ma ha rifiutato di rispondere alle nostre domande con un secco “no”. La questione è delicata perché come spiega Follador: “Incredibilmente ho colleghi di Treviso che vengono mandati a Montebelluna, con i costi che questo comporta – ma l’aspetto più problematico è in ordine ai pazienti -. Immaginate chi deve fare una colonscopia, con una purga in corpo, ed è costretto a percorrere 40 minuti d’auto per raggiungere l’ambulatorio! ...Grazie Zaia”.

Ma Follador, medico in pensione che opera ora come libero professionista, non è l’unico ad avere delle perplessità poiché ad un suo sfogo su Facebook risponde anche il dottor Fernanda Favotto, molto nota a Montebelluna dove è consigliere comunale d’opposizione: “Quanto ti ho pensato, quando per poter fare qualche endoscopia devo mandare le persone in giro per l'ASL e ci sono professionisti come te che potrebbero essere richiamati, magari 3 giorni la settimana, sfruttando le conoscenze della struttura, sfruttando gli anni di esperienze, sfruttando i rapporti consolidati con i colleghi (ora non si sa con chi parlare) … ”.

Il dottor Favotto evidenzia quindi ulteriori problematiche in ordine all’aspetto operativo in seno alla struttura sanitaria e conclude affermando: “Certo che "meglio Silea"… Potenziamo il privato (magari convenzionato, sì... ma …) dove ci sono fior fior di professionisti e lasciamo ai neolaureati la gestione ospedaliera pubblica. Per il sig. Zaia abbiamo la sanità migliore di Italia, certo… al 60% "a pagamento"… E Pantalone paga”. Problematiche che aprono quesiti ai quali non ci è stato possibile dare risposte!

 



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Ingrid Feltrin Jefwa

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