Emergenza profughi, i sindaci: "Nessuna accoglienza"
Secco "no" dai primi cittadini della Marca convocati in Prefettura, in piazza la protesta dei venetisti
| Isabella Loschi |
TREVISO – “Qui non c’è più posto”. Questa la risposta dei sindaci della Marca convocati questa mattina in Prefettura per un vertice sull'accoglienza dei profughi. Da sinistra a destra i primi cittadini hanno espresso in un clima piuttosto teso, la loro contrarietà all’operazione “Mare Nostrum”.
“E’ inutile che continuiamo ad essere noi a far fronte al problema- tuona Domenico Presti, sindaco di Arcade - il problema è dello Stato centrale .Tutti noi sindaci abbiamo già problemi con i nostri cittadini che sono senza lavoro, senza casa, che non hanno da mangiare, non possiamo pensare anche a questa gente che arriva dalle frontiere. Prima dobbiamo pensare ai nostri cittadini e agli extracomunitari già integrati nel nostro territorio che hanno bisogno”. “Dobbiamo chiudere queste frontiere che ormai sono un colabrodo” -aggiunge il vicesindaco di Chiarano Gianpaolo Vallardi.
Alcuni primi cittadini hanno anche avanzato l’ipotesi, per il momento esclusa, di aprire le caserme vuote: “L’idea è di chiedere con forza una risposta concreta per un riutilizzo delle caserme già efficienti– dichiara Floriano Zambon, sindaco di Conegliano - Credo sia la risposta più immediata dal punto di vista operativo” .“Le caserme sono della collettività - sottolinea Silvano Piazza, primo cittadino di Silea - chiedo che vengano consegnate alla cittadinanza e si vada ad intervenire per poter ospitare i profughi. Credo che i comuni possano risolvere anche questo problema visto che lo Stato, ormai inesistente, è incapace di risolvere i problemi tra cui questo degli immigrati”.
Un vertice di oltre due ore che non ha trovato soluzioni per far fronte all’emergenza immigrati, un centinaio, in arrivo nella Marca. “Oggi è stata molto criticata la politica del governo – fa il punto Giovanni Manildo, sindaco di Treviso - ma domani alcune persone arriveranno e forse era necessario lavorare maggiormente per trovare delle soluzioni concrete. Il problema rimane”. Entro il fine settimana, infatti, sono previsti nuovi arrivi. Altri 19 profughi saranno trasferiti a Treviso, oltre ai 38 già presenti al dormitorio di via Pasubio, a Santa Maria del Sile, che da domani dovrà essere lasciato libero per i senzatetto. "Ad oggi per gli immigrati non è prevista alcuna forma di accoglienza in tutta la Provincia - conferma amareggiato il viceprefetto Pietro Signoriello - servirebbe un miracolo".
Mentre primi cittadini e viceprefetto si confrontano sull'emergenza profughi, clima teso in piazza dei Signori. Davanti la Prefettura è andata in scena la protesta del movimento del 9 dicembre di Padernello di Paese e della Life. Circa una ventina, armati di bandiere con il leone di San Marco, hanno fatto sentire il proprio dissenso: "Basta usare i soldi pubblici per aiutare gli immigrati, quando ci sono cittadini italiani che hanno perso il lavoro e non hanno soldi per mangiare".